La settimana si è aperta con la vittoria elettorale del centrodestra in Basilicata. Il centrosinistra perde il governo della regione dopo 24 anni. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia conquistano il 42% dei voti. 33% per il candidato di centrosinistra, mentre si ferma al 20% Antonio Mattia del Movimento 5 Stelle.
Al centro del dibattito politico c’è stato il Congresso mondiale delle Famiglie. In corso a Verona, l’evento ha suscitato numerose polemiche, nonché spaccature all’interno della maggioranza. Il Ministro Salvini ha partecipato all’evento, dichiarando il suo appoggio alle posizioni espresse dagli organizzatori, mentre ne hanno preso le distanze il Presidente del Consiglio Conte, che ha negato il patrocinio all’evento, e anche il leader del M5S Luigi Di Maio. Nel corso del suo intervento Salvini ha innescato una polemica con il sottosegretario grillino Vincenzo Spadafora, sollecitandolo a velocizzare le pratiche per le adozioni. Pronta la risposta di Di Maio, che ha corretto l’alleato, ricordandogli che la delega per le adozioni è affidata al Ministro leghista Fontana. Anche il premier Conte ha invitato Salvini “a studiare per evitare di fare confusione”. Anche Papa Francesco ha risposto a delle domande sul Congresso di Verona, dichiarando che il metodo utilizzato è sbagliato, pur condividendone la sostanza.
Due le leggi approvate nel corso della settimana. La prima riguarda la legittima difesa. Ennesima vittoria politica della Lega, che con i voti di Forza Italia e Fratelli d’Italia, è riuscita ad approvare la proposta di riforma della legittima difesa. A favore anche i voti del Movimento 5 Stelle, anche se al momento del voto i ministri pentastellati non erano in aula, forse per manifestare una presa di distanza dal provvedimento.
In corso anche la discussione e il voto sul “Codice rosso”, le nuove norme a tutela delle donne. Due gli emendamenti che hanno bloccato la rapida approvazione del disegno di legge. Il primo, presentato dalla Lega, riguarda la castrazione chimica come possibile scelta del condannato per ottenere una conversione della pena. A riguardo si è espresso contrariamente il Movimento 5 Stelle, in particolare con il Ministro della Salute, Grillo. L’altro emendamento bocciato, con Laura Boldrini prima firmataria, riguardava il revenge porn, la pratica ormai sempre più diffusa di condividere immagini e video privati come vendetta verso ex partner. La maggioranza ha bocciato la proposta, dichiarando che è già al lavoro per una legge apposita. Molto critiche le opposizioni, convinte che quella della maggioranza sia solo una mossa per prendersi i meriti.
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