L’altoparlante diffonde le note di “Fango” di Jovanotti. Arturo Cutolo è in completo blu, cravatta a pois e scarpe sportive. Stringe le mani dei suoi sostenitori, in tutto un centinaio, ai piedi del palco all’ingresso di corso Tommaso Vitale, il luogo che ha scelto per concludere la sua campagna elettorale. Poi prende in braccio e bacia un paio di bambini. Attimi di tenerezza che spengono per qualche istante la tensione per la competizione politica. Quindi si apre il comizio e il primo a prendere la parola è il consigliere uscente Vincenzo Iovino. Sfodera subito la sciabola e attacca Biancardi: “Siamo stati traditi da questa amministrazione, dobbiamo recuperare la cultura e i nostri valori che il sindaco non conosce perchè non è di qui”. L’attacco è a tutto campo: dagli sprechi per la fondazione della Festa dei Gigli, al piano traffico, senza risparmiare nemmeno la manutenzione stradale: “Quando piove si formano delle piscine a cielo aperto”. Ma prima di concludere il suo intervento, c’è spazio anche per l’ironia:”Non voterò mai più un sindaco che per spostarsi in città usa il Tom Tom”.
Anche Domenico Manganiello della lista Alternativa Nolana non usa giri di parole. E’ un sanguigno, la platea lo sa e si scalda. Manganiello parla a braccio, una mano in tasca e l’altra a reggere gli occhiali. Quando il discorso cade sull’amministrazione uscente alza la voce, scandisce le parole e si rivolge al pubblico: “Hanno dormito per 5 anni. Hanno provato a comprare la vostra dignità, mandateli a casa”. Giù al palco scrosciano applausi e ovazioni.
Dopo gli interventi di Giovanni La Marca ( Lista Lavori in corso) sulla crisi del centro storico, di Michele Russo (Lista Più Nola) , uno dei più giovani fra i candidati al consiglio comunale, sull’ambiente e Valentina Annunziata (Lista più Nola) sulla tutela della famiglia, è la volta di Arturo Cutolo. Sale sul palco e viene accolto da un lungo applauso.
Il candidato a sindaco ci scherza su:”Così mi fate emozionare”. Poi spiega perchè ha scelto di concludere la sua campagna elettorale nel centro storico: “Fino a qualche anno fa, questo luogo era vivo e affollato. A stento si riusciva a passeggiare. Tante persone, anche forestiere, venivano qui. E ora invece è diventato un deserto per colpa di questa amministrazione che lo ha abbandonato a se stesso, gettando nello sconforto tutti i commercianti”. Anche Cutolo, come Iovino, batte il tasto sulla sua nolanità in opposizione al sindaco forestiero: “I lavori che sono stati fatti in città sono stati tutti appaltati a ditte che vengono da fuori. Le ditte nolane sono state escluse e ora per fronteggiare la crisi sono costrette anche a licenziare”. Insomma, il bilancio è decisamente negativo, ma non solo sul piano economico, anche su quello culturale. Il tema gli sta a cuore, stringe forte la mano al microfono quasi a voler dare maggior enfasi alle sue parole: “Abbiamo sprecato una grande occasione. La città non ha più l’università. In un solo colpo abbiamo perso 5000 studenti che costituivano una risorsa per l’indotto. Ora i nostri ragazzi devono studiare fuori sede e alla famiglie tocca anche mantenerli. E dal momento che costa caro farlo, molti hanno dovuto interrompere gli studi.”
Poi arriva anche l’affondo sui beni culturali: “Biancardi non ha incentivato la promozione del nostro patrimonio storico-artistico e il Parco Archeologico appena inaugurato è un pugno in un occhio”.
Il suo intervento è ormai giunto alla conclusione. Cutolo beve un sorso d’acqua, si schiarisce la voce e conclude: “Siamo scesi in campo perchè abbiamo sentito il dovere di recuperare la storia di questa città. Con Biancardi non c’è più futuro per Nola. Noi vogliamo dare a questa città, non prendere. Dateci fiducia”. Poi scende dal palco, le luci si spengono e lo slargo si svuota. Domani l’ultimo giorno di campagna elettorale. Sabato scatterà il silenzio, ma domenica parleranno le urne.
di Mariano Messinese