Solo poche settimane prima di quel weekend la Mostra d’Oltremare era stata teatro di occupazioni e polemiche per un convegno al quale doveva partecipare Matteo Salvini. Nel weekend di fine aprile l’imponente struttura di Fuorigrotta ha ospitato la diciannovesima edizione del Comicon di Napoli, il Salone internazionale del Fumetto e del Gioco. Un mosaico di attività all’aperto, mostre, presentazioni, firmacopie, prove con la realtà virtuale. E ancora, fumettisti a livello internazionale, cover band direttamente dal Giappone, giochi da tavolo e per consolle, cibo orientale e mediterraneo. Come ogni anno però i protagonisti sono stati sempre loro: i visitatori.
Giovani, adulti, famiglie, vestiti con gli abiti dei loro beniamini (il cosiddetto cosplay) o semplicemente con una parrucca, semplici curiosi, fan sfegatati o associazioni (come I Cantori del Westeros). C’era tutto per stuzzicare la curiosità o per far riaffiorare una dolce nostalgia, con gadgets di serie moderne (Assassins’s Creed, The Walking Dead, Il Trono di Spade ecc.) ma anche di icone del passato, come la fortunata serie di cartoni Dragon Ball.
Ma che cosa pensano i ragazzi del Comicon e del mondo dei cartoni? Cosa li spinge a travestirsi? Le loro risposte sono varie, ma tutte sono delle posizioni contro chi li reputa immaturi, bambini, nerd. Nulla di più sbagliato, dietro ogni travestimento c’è tanta passione, dietro ogni serie tv ci sono tante emozioni. Noi siamo andati nel giorno dell’apertura della mostra e abbiamo dato voce alle loro opinioni. Ecco il video delle interviste:
Ecco il video dell’intervista al creatore del videogame Call of Salveenee:
Ecco il video dell’intervista al responsabile comunicazione del gioco da tavolo Gomorraland: