Oltre il concetto di semplice casa che concilia eticità, partecipazione, condivisione e ottempera a quello che è può essere definito il rispetto per la Terra, c’è il cohousing. Sono ancora poche le aziende edili che al Sud perseguono questo tipo di progetti; quelle che lo fanno hanno percepito il futuro. Il cemento non può più essere l’unico protagonista di una struttura, essa necessita di contenuti, di concetti che di materia, deve avere un’anima ed una identità sociale.
Molti progetti cominciano ad essere immaginati proprio attorno ai concetti del cohousing e della rigenerazione; dare valore alla cultura ed alla storia di un luogo, di un palazzo ed integrarlo con quello che il cuore ci lascia intravedere. Questa filosofia dei nuovi complessi abitativi non resta solo come stimolo umanistico ma rende in termini concreti una serie di vantaggi.
L’opportunità della condivisione dei servizi e degli spazi come evoluzione del classico condominio già di per sè consente di avere più opportunità e quindi diversificazione delle attività negli stessi luoghi.
Al di là della valenza sociale, che è sicuramente un aspetto fondamentale per chi sceglie di abitare in cohousing, le ragioni e i vantaggi di una scelta del genere vanno ricercate anche nella convenienza economica. Le prime esperienze in Italia, ma anche negli Stati Uniti, dicono che a regime si può ottenere un risparmio fino al 10 – 15% sulla spesa media mensile delle famiglie a seconda di cosa hanno deciso di condividere e di come hanno deciso di organizzarsi.
Quindi questi vanno individuati o nel costo dell’abitazione «di norma inferiore del 15-25% ai prezzi di mercato» (stando ai dati di Cohousing.it), o nell’efficienza energetica, non solo grazie all’utilizzo di tecnologie rinnovabili (che i cohouser possono scegliere dividendo i costi di installazione e manutenzione), ma anche nell’evitare lo spreco delle risorse che si riducono condividendo spazi e servizi (come ad esempio lavanderie comuni attrezzate, aree di coworking, zone per il compostaggio ma anche ampi terrazzi, giardini, palestre, etc.) inclusi nel costo dell’abitazione; o nell’efficienza della gestione comune dell’abitazione; o nell’affittare o aprire all’esterno gli spazi collettivi (come ad esempio le sale comuni, i micro-nidi o gli spazi di coworking).
La consapevolezza di optare per queste soluzioni abitative può essere molto gratificante poiché chi le sceglie è indirettamente partecipe di quelle buone pratiche che cambiano in meglio il nostro mondo, dal micro al macro.
Ciascuno nelle scelte quotidiane mette il proprio mattoncino per il bene comune e mattoncino dopo mattoncino si costruiscono case, palazzi e complessi belli da vivere , eco friendly e ricchi di valori.