E’ francese ma italiano di adozione; Clet Abraham è arrivato in Italia dalla Bretagna 14 anni fa ed ora ha il suo studio artistico a Firenze. Nonostante un luogo di lavoro fisso, Clet, come è conosciuto da tutti, concentra gran parte delle sue energie nella “street art”. Negli ultimi anni ha accumulato grande notorietà per i suoi lavori sulla segnaletica; l’artista francese trasforma e rielabora i cartelli stradali, così un segnale di obbligo di girare a destra diventa il naso di Pinocchio, mentre l’obbligo di girare a sinsitra si trasforma in una chitarra per un artista rock. Clet è però conosciuto anche dalle forze dell’ordine, moltissime sono infatti le denunce a suo carico, l’ultima arrivata proprio a Firenze. In molti lo accusano di imbrattare e di vandalizzare le città; l’artista bretone si difende dicendo che :
“la street art aggiunge qualcosa, non toglie o rovina, parliamo di vandalismo quando c’è distruzione invece di creazione. La street art non è un concetto nuovo e, così come tutta l’arte, porta un messaggio ed è un messaggio che arriva ad un pubblico pià ampio, anche al di fuori delle gallerie d’arte”.
Riguardo invece la sua città di adozione, Firenze, ci tiene a precisare che :
“a Firenze la street art è già presente, il Rinascimento ha rivestito tutta la città, i palazzi rinascimentali la compongono ed i miei cartelli inondano le vie”.
Clet Abraham ha trasformato la segnaletica di molte città italiane, tra le quali Bologna, Roma, Torino, Milano, Lucca, Palermo, Terni, Sassari, Perugia, Prato, Livorno, Parma, Pistoia. C’è chi non accetta le allegorie di Clet e chi invece, imbottigliato nel traffico, le guarda e con un sorriso smorza la rabbia che provoca quella prigione automobilistica. Clet Abraham, artista o vandalo?
di Nello Cassese
Di seguito una galleria fotografica di lui e di alcuni dei suoi “cartelli”, le foto sono state prese dall’archivio immagini di google.