Questa volta nella rubrica musicale di “Zerottouno News” ci focalizziamo sul nuovo album di Clementino, “Black Pulcinella”, uscito il 29 Aprile. Di seguito la recensione completa e dettagliata:
Voto Album: 9
THE DARK SIDE OF IENA WHITE: Il disco si apre così, con un pezzo old school, grazie anche al beat di LDO, che si sposa perfettamente con le liriche di Clementino. “Nat’ int e vicl ca segnano a creatività”, questa è una delle prime frasi in cui Clementino evidenzia il rapporto con il suo luogo di nascita, filone dell’intero album. Insomma, ottimo inizio.
UNIVERS: Brano impegnato, accompagnato da 2nd Roof, una garanzia. Clementino si mette a nudo in questo pezzo che sa molto di racconto appunto di quello che è il suo universo.
ATM: Questa canzone ha anticipato l’uscita dell’album, forse quello che si prende meno sul serio e non la migliore del progetto ma sicuramente in linea con l’artista Clementino.
REVENGE: La collaborazione con Enzo Dong sembra essere riuscitissima ma diversa rispetto, ad esempio, ad un loro pezzo precedente come “E strade song e nostre”. Questa volta si sono raccontati molto di più con molta introspezione, ritornello riuscito senza l’ausilio di troppi manierismi vocalici ed effetti applicati in studio.
SOUND OF NAPOLI: Beat molto più improntato sul funky e con molte caratteristiche che ci rimandano direttamente negli anni 90 con il beat di Ettore Grenci e Scoop De Ville. Qualcosa di diverso.
EMIRATES: Una delle tracce più attese perché in collaborazione con l’amico fraterno Rocco Hunt. Si pone l’accento sul desiderio di evadere e di come si possa essere infelici anche intraprendendo una strada come la loro. Nell’ultima strofa i due si alternano con barre che creano un mix che sa di esperimento riuscito.
DESAPARECIDOS: Forse in termini di streams potrebbe essere la più redditizia, nella strofa di Clementino ci sono riferimenti alla sua Nola, a Maradona e alle sue radici nel complessivo, mentre Geolier è la solita macchina da guerra sul beat, con aggressività su un sound che strizza l’occhio all’America.
ECLISSI: La mia preferita del disco, 2nd Roof realizza un beat perfetto per i tre rapper. Tre strofe che profumano di strada e che possono essere descritte semplicemente con la parola rap. Chi ama il genere ama questa traccia.
LA BELVA UMANA: Un esercizio di stile in cui Clementino si toglie semplicemente qualche sassolino dalla scarpa su una produzione non male di Kina.
AMORE LO-FI: Il brano forse più radiofonico dell’album nonostante le strofe in napoletano di Clementino e Nicola Siciliano, lo stesso succede nel ritornello. Madame riesce a fare una bella figura, accantona il parlato corsivo, testo molto chiaro che va dritto al punto.
CAPATE STORTE: Hip-Hop, questo basterebbe, il pezzo rivendica come sia tornato di moda fare rap nel modo giusto e allora questo potrebbe essere un tutorial a livello tecnico di Mattak e Clementino.
CRAZY SHIT (VM18): La collaborazione con Nello Taver aveva fatto storcere il naso a molti ma su un brano fortemente ironico sembra starci perfettamente. Da ascoltare senza aspettarsi lo stile di alcuni brani precedenti ma con l’ironia di ATM, ad esempio.
MKCNF8: Tra Clementino e Nerone c’è sempre stata sintonia e questo pezzo lo testimonia ancora, il rapper milanese realizza infatti una strofa che si sposa benissimo con quella di Iena White creando un buon connubio.
NON PASSA MAI: In questo brano la voce de “LA NIÑA” spezza le due strofe creando un’atmosfera molto cupa e introspettiva, adatta alle tematiche trattate.
BLACK PULCINELLA: Se l’apertura dell’album era Hip-Hop la chiusura lo è ancora di più. Addirittura i primi 30 secondi sono a cappella, cosa che sottolinea le skills di Clementino.