Villa Zarri è una realtà leggendaria nel panorama della produzione del brandy. Senza timore di smentite, ritengo di poter asserire che rappresenti la quintessenza del brandy italiano.
CENNI STORICI
Fondata nel 1729, l’azienda ha individuato nel Trebbiano Toscano e nel Trebbiano Romagnolo i vini ideali da cui far nascere i propri blasonati brandy. La sapiente distillazione avviene con antico alambicco discontinuo in rame Charentais, in due passaggi. L’invecchiamento avviene esclusivamente in botti di rovere francese provenienti dalle foreste dell’Allier e del Limousine, della capienza di 350 litri. Villa Zarri è produttrice di un ampio parterre di brandy, ma anche di liquori ed amari.
Tra le varie espressioni, oggi ho deciso di parlarvi del Cherry Brandy che, come intuibile dal nome, è realizzato mediante la macerazione di ciliegie nel distillato. Il brandy, dopo essere maturato 6 anni in botti di rovere, “incontra” infatti le ciliegie provenienti da Castello di Serravalle – paese situato sulle colline bolognesi, a ridosso della provincia di Modena, appartenente al comprensorio delle ciliegie tipiche di Vignola, accreditate come le migliori d’Italia.
Come la pagina ufficiale dell’azienda ci narra :
Per ottenere il risultato ottimale, vengono utilizzate due tipi di ciliegie, il durone della marca e il nero secondo, dalle caratteristiche estremamente diverse. Il primo è un durone dal colore rosso chiaro molto profumato, dal sapore acidulo e dalla pasta consistente e carnosa, Il nero secondo è
invece di colore rosso scuro tendente al violaceo e ha una pasta molto dolce e succosa. La macerazione delle ciliegie nel Brandy dura due mesi, al termine dei quali il Brandy viene separato dai duroni. Durante la fase della macerazione avviene un processo osmotico grazie al quale la ciliegia cede la sua parte liquida al Brandy – acqua, zucchero e aromi – e contemporaneamente assorbe l’alcol dal Brandy che, in due mesi di macerazione,arriva ad una gradazione alcolica del 40%. A questo punto è pronto per essere filtrato e imbottigliato.
Come considerazione personale, aggiungo che tale imbottigliamento è ampiamente reperibile e riprende l’antica tradizione italiana della produzione di cherry brandy, già adottata in passato da altri produttori, seppur con metodologia differente.
NOTE DEGUSTATIVE
Aspetto: Rosso granato con lieve riflesso ambrato
Olfatto: La marcata presenza di ciliegie mature, che rimembrano quasi uno Sherry Oloroso, è introduttiva a sentori profondi di legno morbido e carezzevole e cuoio lavorato. Nel tempo si ravvisa una foglia di tabacco da pipa leggero (direi Early Morning) ed elegante. Eterea nota di cera d’api, che ben si fonde con gli aromi di cui prima. Molto intenso e gradevole.
Palato: Domina il sentore dolce della ciliegia in infusione alcolica, compare l’amarena, un tocco di vaniglia appena accennato e un delicato sentore legnoso, già ravvisato nell’olfatto. Di corpo medio, lascia emergere un vigoroso calore interiore, che riscalda l’anima. Compare un accenno di tabacco delicatissimo, quasi inscindibile dalle ciliegie che perdurano per tutta la durata dell’assaggio.
Finale: Mediamente lungo, suadente e carezzevole, di ciliegia possente ma elegante e cuoio essiccato.
GIUDIZIO FINALE
Un connubio perfettamente riuscito, tra brandy e ciliegie di Castello di Serravalle. Un prodotto con un ottimo rapporto qualità/prezzo, perfettamente abbinabile a semifreddi a base di cioccolata, pasticceria secca e cioccolata fondente con almeno il 70% di cacao che ne valorizzerà l’essenza. Grande qualità, non c’è dubbio. Credo risulterà particolarmente apprezzato anche dal pubblico femminile, che gradirà probabilmente il gusto intenso ma armonico e tendenzialmente dolce di questo brandy.