Negli occhi abbiamo ancora la distruzione del terremoto dell’Emilia Romagna del 2012, la paura per la scossa che distrusse L’Aquila, il terrore per ciò che accadde in Irpinia. Stanotte, alle 3.36 una nuova scossa, magnitudo 6.0, ha distrutto impietosamente vaste zone del centro Italia. L’epicentro è a Rieti, sono state colpite le zone al confine tra Lazio e Marche, mentre l’ipocentro è di 4 km, un terremoto superficiale che è diventato quindi ancora più devastante. Alcuni paesini sono stati colpiti in maniera molto più forte, Accumoli e Amatrice tra tutti; “Il nostro paese non esiste più”, dice il sindaco di Amatrice, che ha visto privarsi dal sisma ben 35 concittadini. La zona ha subito terremoti di questa entità già nel 1639, nel 1646 e nel 1703, ma questa volta sono state colpite sia case nuove che case vecchie. Colpiti oltre ad Amatrice e Accumoli anche Arquata, Pescara del Tronto, Norcia, Castelsantangelo sul Nera; le scosse rilevate sono state 50 e si sono avvertite fino alla zona napoletana. I morti che si contano sono almeno 38, tra cui anche bambini e una famiglia intera di 4 persone, ma purtroppo il conto è destinato a salire. L’Unione Europea fa già sapere di essere pronta ad accorrere in aiuto dell’Italia, Renzi ringrazia tutti i soccorritori e promette che il Governo non lascerà sola neanche una persona colpita dal sisma. Intanto è subito partita la macchina dei soccorsi: coinvolti Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Anpas (Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze) e l’AVIS, che ha fatto già richiesta di donazioni di sangue ai cittadini italiani sul proprio profilo Facebook. I numeri verdi messi a disposizione dalla Protezione Civile sono : 800 840 840 (contact center della Protezione Civile) e 803 555 (sala operativa della protezione civile Lazio).
foto: ANSA.IT