Secondo l’Accademia della Crusca: è una parola usata soprattutto dai giovani campani per indicare una serie di atteggiamenti negativi, autorità, malvagità, pignoleria, avarizia, visione ristretta delle cose. Tutti significati appropriati ma che non esauriscono gli ampi significati che questa espressione può avere, a seconda dei contesti in cui viene utilizzata .
Ad esempio nel campo lavorativo quando si dice che qualcuno ha la “cazzimma” ci si riferisce a una persona furba e sicura di sé.
Invece il comico Alessandro Siani, in uno dei suoi scketch, spiega che la “cazzimma” è la “cattiveria gratuita”.
Ma c’è anche chi dà a questa parola una valenza positiva. In un blog, un tifoso, per incitare la sua squadra a un atteggiamento grintoso e deciso, pretende che questi tirino fuori la cazzimma.
Quindi usata in senso positivo, la cazzimma può indicare coraggio, determinazione, forza vincente.
Nonostante queste diverse interpretazioni, si può notare un valore comune: la forza, la capacità di imporsi, che può essere esercitata nel bene o nel male.