Diventare cavaliere a quasi 100 anni? E’ stato possibile grazie all’Italia ed alla Gran Bretagna. Due onorificenze per due persone differenti, si capisce. Entrambi però nelle loro vite hanno avuto come costanti il sacrificio, il senso del dovere e, purtroppo, anche la sofferenza.
In Gran Bretagna la regina Elisabetta ha dichiarato cavaliere Tom Moore, veterano di guerra e volto noto della filantropia, soprattutto durante la quarantena. Moore, nonostante i suoi problemi di vecchiaia e la sua difficoltà persino a camminare, aveva lanciato una raccolta fondi singolare: con il solo aiuto del suo deambulatore avrebbe fatto 100 giri del suo giardino prima di compiere 100 anni in cambio di donazioni per gli operatori sanitari. L’uomo ha raccolto 32 milioni di sterline e la Regina, nel suo primo evento pubblico dopo il coronavirus, lo ha nominato cavaliere con il titolo di “Sir”. Dopo la cerimonia ha detto: “Sono sommerso dalle molte onorificenze ricevute nelle scorse settimane, ma niente è paragonabile a questo, sono sopraffatto dall’orgoglio e dalla gioia“.
Anche l’Italia però ha assegnato una simile onorificenza. A diventare Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica, all’età di 90 anni, è stato Sami Modiano. Il 90enne è stato testimone diretto degli orrori di Auschwitz. Nato a Rodi, quando ancora la città era colonia italiana, fu deportato nel campo di sterminio, dove incontrò altri superstiti, fra cui Primo Levi e Piero Terracina. Lui, tuttavia, fu tra i soli 25 sopravvissuti dell’intera comunità ebraica dell’isola greca. Spesso ha ripetuto: “Quando mi chiedono, lei è un sopravvissuto? Rispondo di sì, ma in realtà sono ancora lì ad Auschwitz-Birkenau, non sono mai uscito di lì. Ero un ragazzo, come posso dimenticare quello che ho visto?“. A 90 anni, dalle mani del presidente Mattarella, ha ricevuto un importantissimo riconoscimento, un fiore per gli ultimi anni della sua vita.