Il 3 giugno scorso i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli a carico di 29 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illecita e cessione di sostanza stupefacente, reati tutti aggravati dalle finalità mafiose, per aver agito avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza al clan D’Alessandro, operante in Castellammare di Stabia, nonché al clan Afeltra – Di Martino operante sui Monti Lattari.
Durante l’operazione denominata “Domino”, tuttavia Giovanni D’Alessandro, 47enne di Castellammare di Stabia ed elemento di spicco del clan omonimo, sfuggì alla cattura e si diede alla latitanza. Grazie alla costanza dei carabinieri, che hanno continuato senza sosta le indagini – sotto il coordinamento della DDA di Napoli – D’Alessandro si è sentito braccato, messo alle strette. Ha così deciso di consegnarsi presso il carcere di Larino (CB) ed è lì che i militari gli hanno notificato il provvedimento restrittivo che lo vede coinvolto, insieme ad altri sodali, in un vero e proprio monopolio del mercato degli stupefacenti sull’intera area stabiese (Castellammare di Stabia, Santa Maria La Carità, Vico Equense) e sulla penisola sorrentina.