Ennesima gravissima aggressione contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Manzi. Questa notte ignoti hanno incendiato l’automobile di Giuseppe Castellano, consigliere comunale di maggioranza. Il rogo ha distrutto la vettura di famiglia ed un motorino, le fiamme hanno lambito l’abitazione di Castellano che si è messo in salvo, insieme alla moglie ed ai tre figli minorenni, scendendo da una scala appoggiata al balcone esterno della casa. L’azione dei piromani avrebbe potuto causare una strage, evitata solo grazie alla prontezza del consigliere che ha messo in salvo i familiari con il supporto di alcuni vicini di casa. Sul posto i primi rilievi sono stati svolti dai vigili del fuoco e dai carabinieri della Compagnia di Nola che hanno accertato la matrice dolosa dell’incendio. Il consigliere Castellano ha sporto denuncia contro ignoti, che si va ad aggiungere a quella sporta lo scorso 27 ottobre dallo stesso Manzi dopo il rogo della sua auto e ad altri atti di aggressione rivolti nelle scorse settimane ad altri componenti la giunta. A dicembre una lettera di minacce è stata infatti recapitata all’assessore alle Politiche giovanili Angelo Piscitelli mentre ignoti hanno cercato alcuni giorni fa di scassinare la vettura del consigliere delegato all’Urbanistica Lucio Caccavale. Una serie pianificata di azioni contro le quali l’amministrazione Manzi annuncia di essere pronta a gesti eclatanti. “Io e la mia famiglia siamo sconvolti ed addolorati, eppure consapevoli che chi ha voluto colpirci è solo un vile che con il suo gesto non mi farà indietreggiare di un millimetro né nel mio appoggio a questa amministrazione né nella mia fraterna amicizia con il sindaco Andrea Manzi- dichiara il consigliere Giuseppe Castellano- Se chi mi ha colpito aveva intenzione di intimidirci o spaccarci, ha sbagliato completamente obiettivo”.
“L’altra notte si è superato un limite invalicabile- spiega il sindaco Andrea Manzi-. Qualcuno, mosso dall’odio e dalla cattiveria, ha attentato alla vita di tre bambini e dei loro genitori. Solo il caso ha evitato che in quel rogo ci fossero vittime, ed è questo che mi sconvolge. Non posso più accettare, come sindaco ma soprattutto come uomo, ciò che sta accadendo nel paese che amo e che amministro da sei anni. Il nostro impegno, il lavoro quotidiano per la comunità, i sacrifici, la dedizione disinteressata per il bene comune vengono ripagati con questa fosca strategia del terrore che ha mandanti ed esecutori animati dall’unico obiettivo di fermare la nostra azione amministrativa. Una strategia che finora hanno attuato indisturbati, nel completo silenzio delle istituzioni che ci dovrebbero tutelare e che invece amplificano l’isolamento in cui come amministratori di piccoli Comuni ci sentiamo. In sei anni siamo stati vittime di minacce, aggressioni, intimidazioni: quanto ancora dovremo aspettare prima che ci si renda conto che esiste un “caso Casamarciano”? Arrivati a questo punto, con una tragedia sfiorata e tre bambini coinvolti, siamo pronti a valutare seriamente l’opportunità di lasciare e dire basta. La fascia tricolore che indosso vale molto ma non quanto la vita di una famiglia”.