Napoli: caroprezzi sui beni di prima necessità, scatta l’interrogazione ai ministri

di Redazione Zerottouno News

Nella città di Napoli, come rilevano molte associazioni di consumatori, c’è un aumento generalizzato e del tutto ingiustificato dei prezzi al consumo. Alcuni prodotti su piccoli consumi, infatti, sarebbero molto più cari rispetto a prima del lockdown con incrementi significativi dei prezzi di 3 o 4 euro. Tale aumento è stato registrato soprattutto per i beni alimentari, acquistabili principalmente presso la grande distribuzione organizzata la quale, operando a livello nazionale o, addirittura, internazionale non dovrebbe giustificare un aumento localizzato in alcune città. Ciò che accade a Napoli è riscontrabile in altre città e territori? Non ci dovrebbe essere una limitazione del caro prezzi? Non bisognerebbe mantenere standard i prezzi accessibili, vantaggiosi e virtuosi affichè si consenta di riattivare le leve economiche, nel caso di Napoli, come i flussi turistici del pre-Covid?”. Lo chiede il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto in una interrogazione parlamentare rivolta ai ministri dell’economia e delle finanze, e dell’Interno rispetto a una tendenza speculativa nell’aumento generalizzato e del tutto ingiustificato dei prezzi al consumo.

L’evidente tendenza all’incremento dei prezzi incide negativamente e profondamente nell’assetto economico delle famiglie che, ora più che mai, necessitano di un costante e reale supporto per far fronte alla crisi che il nostro Paese sta attraversando a causa dell’emergenza COVID-19 – si legge nell’atto ispettivo – Un altro aspetto, sempre secondo le associazioni di consumatori, riguarderebbe il capitolo di incentivi e bonus con riguardo particolare alle bici elettriche e alle ristrutturazioni. Nel primo caso si riscontra un aumento dei prezzi delle bici elettriche tale da assorbire in buona parte gli incentivi messi a disposizione dalla Stato per farle acquistare ai consumatori. Stesso meccanismo varrebbe per i bonus relativi alle ristrutturazioni che, attraverso la cessione
del credito, starebbero diventando uno strumento surrettizio di finanziamento alle banche, anzichè essere uno strumento di aiuto ai giovani e all’ambiente, gli istituti di credito applicherebbero dei costi inaccettabili. Si chiede di sapere ai ministri se intendono intraprendere e adottare iniziative di competenza, attraverso gli opportuni organi con funzione di verifica come l’Osservatorio dei prezzi, nonché in stretta collaborazione con gli altri soggetti istituzionali preposti”.

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