Il cane che abbaia troppo potrebbe rendere il padrone colpevole del reato di disturbo della quiete pubblica. Gli animali domestici, sono a tutti gli effetti, dei membri di famiglia. Tuttavia, sussistono delle regole da rispettare. Chi vive in città deve evitare che il cane sia troppo rumoroso. Se da un lato è impossibile impedire ad un cane di abbaiare, dall’altro il legislatore considera il padrone responsabile per i comportamenti dell’animale.
Vediamo in quali casi il padrone è reputato responsabile. Secondo la giurisprudenza, il padrone può essere colpevole del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, secondo quanto previsto dall’art. 659 del codice penale,ai sensi del quale: “Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309”. Il disposto normativo ha lo scopo di tutelare il diritto di riposo delle persone, per cui è necessario impedire al proprio animale di disturbare la quiete in determinati orari.
Il reato scatta solo se il cane che abbaia reca fastidio a più persone e che esso non sia limitato solamente ai vicini di casa. Difatti, la sentenza n. 23529 del 2014 della Cassazione ritiene che debba esserci una diffusa attitudine offensiva e un disturbo della quiete pubblica. Il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo rientra tra le contravvenzioni previste nel codice penale, ma per configurarsi come reato deve superare il limite della normale tollerabilità. Tale limite viene stabilito dal giudice tramite una perizia di un consulente tecnico.
Se il rumore viene sentito soltanto dai vicini, il reato non sussiste ma i malcapitati potranno agire civilmente per chiedere la cessazione delle turbative e il risarcimento danni. L’art. 844 c.c, infatti, afferma che “il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso”.
Anche in questa circostanza, per fare scattare la responsabilità civile deve sussistere un fastidio intollerabile. Il cane che abbaia troppo può causare conseguenze al padrone specie negli orari dedicati al riposo. Ma quali sono? Nei condomini i rumori fastidiosi sono concessi dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 21. Tuttavia, nel regolamento di condominio possono essere previsti orari e regole differenti. In alcuni casi, se il cane che abbaia reca grave disturbo alla quiete di molte persone si può procedere con il sequestro preventivo dello stesso che avviene quando non è possibile attendere i tempi del processo. L’art. 321 del codice di procedura penale, infatti, stabilisce che “quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del pubblico ministero il giudice competente a pronunciarsi nel merito ne dispone il sequestro con decreto motivato”.
Con il sequestro preventivo viene tolta al proprietario la custodia dell’animale che così viene trasferito in un luogo diverso. In conclusione: l’abbaiare dei cani è considerato normale se si tratta di latrati occasionali; in caso contrario, la legge afferma che il diritto di tenere con sé degli animali domestici non è assoluto, ma deve sempre rispettare la salute e le esigenze dei vicini di casa. Può accadere, quindi, che il giudice obblighi il padrone a tenere il cane tra le mura di casa, evitando di farlo abbaiare nelle ore considerate riservate esclusivamente al riposo.