“Abbiate l’umiltà di ammirarci anche ora”. Con queste parole il rapper Geolier inizia il suo sfogo dopo i soliti beceri cori negli stadi di Serie A e i commenti sui social che inneggiavano all’eruzione vulcanica. Una risposta accentuata dagli ultras del Napoli che, in trasferta a Venezia, hanno esposto lo striscione “Nessuna crepa, nun sentimm rummore; Napoli unita, nun tremma e nun more”. La paura però resta tanta, le recenti scosse hanno fiaccato una popolazione psicologicamente già allo stremo e molti hanno passato nottate fuori dalle case. Ai giornalisti del Corriere accorsi in nottata, tra le lacrime, i residenti hanno dichiarato: “Abbiamo le case lesionate, ci sono caduti i calcinacci addosso”.
Ma, mentre c’è chi passa la notte nei campi allestiti dalla protezione civile, c’è qualcun altro che invece si fa notare per le sue dichiarazioni. È il caso del cantante neomelodico Kekko Dany che ha diffuso due video di allarme sulla questione facendo ascoltare degli audio che tirano in ballo un presunto familiare di un vigile del fuoco che annuncia probabili scosse anche ad Aversa e Giugliano: “Ho ricevuto un messaggio, preparate la borsa. Un amico di famiglia che lavora nei vigili del fuoco riguardo a stanotte la sismica dei terremoti, eccetera, ci ha avvisato che nel parametro vulcanismico ci sono delle forti tensioni per stanotte, per questa giornata, queste ore, per le zone di Giugliano, Aversa che sono state meno colpite». Infine una premura: «Spero di non avervi messo paura”.
Una delle paure più diffuse, in effetti, è il pericolo di evacuazione. Sulla questione è tornato il governatore De Luca: “Credo che a questo punto i Comuni debbano fare un censimento attento degli orientamenti delle popolazioni che sono interessate più direttamente all’allontanarsi e dallo spopolamento, poi alla fine possiamo fare un punto su questa situazione”. Per il governatore, insomma, potrebbe essere utile immaginare in un futuro il trasferimento di eventuali sfollati in aree spopolate. Il tema, come evidenziato dallo stesso De Luca, non è semplice.
E ad aumentare le paure avevano contribuito anche le parole del Capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, che mesi fa aveva risposto in maniera cruda ad una domanda sulle previsione dei danni per una scossa di magnitudo di 5.0 di potenza: “In quel caso crollano i palazzi e contiamo i morti, funziona così”. Negli scorsi giorni, lo stesso Ciciliano però è tornato sui suoi passi dichiarando: “Non è il terremoto a uccidere, ma la casa in cui viviamo, c’è bisogno di prevenzione. Ribadiamo che la preoccupazione maggiore per quanto riguarda l’area flegrea è l’urbanizzazione e la qualità degli edifici. Ricordo che i cittadini possono già richiedere i sopralluoghi gratuiti dei tecnici, per verificare la vulnerabilità delle abitazioni, che è cosa diversa dall’agibilità”.