Ci avviciniamo alla stagione estiva e molte famiglie italiane, vaccino permettendo, programmeranno le vacanze estive. C’ è chi prenoterà una camera d’albergo, chi prenderà in locazione una casa vacanza, chi invece trascorrerà le vacanze nella roulette in campeggio. Quali sono, ad esempio, le norme che disciplinano il campeggio? La principale fonte a cui fare riferimento è la nostra Costituzione, che sancisce il principio di libertà di circolazione di ogni cittadino in qualsiasi parte del territorio nazionale, fatte salve però “le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”.
Ebbene, il principio di fondo è che tutto ciò che non è vietato è permesso e ci si può spostare senza limiti su tutto il territorio dello Stato. Non è permesso quindi campeggiare in un’area privata, come nel giardino di una villa di proprietà esclusiva o in un terreno delimitato e recintato, a meno che il proprietario non acconsente espressamente.
Tuttavia, non è nemmeno consentito piantare tende o posizionare autocaravan in molte aree pubbliche, come le piazze delle città, i parchi comunali o le vie di transito. Le regole e i divieti variano da zona a zona. Nella normativa nazionale, il “Codice del turismo” si occupa dei campeggi e dei villaggi turistici, entrambi “strutture ricettive all’aperto”. Questa legge aiuta a capire cosa si intende per campeggio e quali sono le differenze con i villaggi turistici.
Mentre i villaggi turistici si rivolgono a turisti “in prevalenza sforniti di propri mezzi mobili di pernottamento”, i campeggi sono “strutture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, allestite ed attrezzate su aree recintate destinate alla sosta ed al soggiorno di turisti in prevalenza provvisti di propri mezzi mobili di pernottamento”. Ma la distinzione è sottile perché anche i villaggi turistici possono disporre di piazzole di campeggio attrezzate per la sosta ed il soggiorno di turisti provvisti di propri mezzi mobili di pernottamento. Anche i campeggi, però, possono rivolgersi a chi è sprovvisto di mezzi propri e fornirgli alloggio: la legge consente loro di disporre di unità abitative mobili, quali tende, roulotte o caravan. Le “case mobili” collocate in queste aree attrezzate ed autorizzate (in genere, si tratta di strutture leggere e prefabbricate) non richiedono il rilascio del permesso di costruire per poter essere installate ma occorre rispettare le normative urbanistiche ed edilizie regionali e comunali.
Sia i campeggi sia i villaggi turistici devono assicurare la sorveglianza continua e garantire la copertura assicurativa per i rischi di responsabilità civile a favore dei clienti. Per chi predilige una maggiore libertà di movimento può sempre fruire del campeggio libero. In questo campo le norme nazionali sono scarse perché la gestione di questo settore è stata affidata alle Regioni che a loro volta possono demandarla alle Province ed ai Comuni. Pertanto, molti Enti locali sono in possesso di proprie normative che variano da un ente all’altro. I regolamenti locali consentono il campeggio libero previarichiesta al Comune o tramite la comunicazione dell’arrivo in un determinato luogo nel quale si intende sostare e per quanto tempo. Nella richiesta va specificata l’area scelta per la sosta.
Per capire dove il campeggio libero è possibile, occorre distinguere il campeggio dal bivacco. E’ definito campeggio la permanenza in tenda superiore a 48 ore nello stesso luogo, mentre per bivacco si intende una sosta solo notturna e temporanea. Molti regolamenti locali disciplinano solo il campeggio. Il bivacco quando non è menzionato e vietato si intende consentito purchè non inquini l ‘area circostante abbandonando i rifiuti. In tal caso l’abbandono di rifiuti è sanzionato in ogni caso.
Un consiglio utile per sapere dove si può fare campeggio libero è quello di verificare sempre, quando si arriva nel luogo scelto, se vi sia una cartellonistica: in parecchi posti, vengono infatti esibiti cartelli di divieto di campeggio Il bivacco è praticato frequentemente nelle zone di montagna dagli appassionati di escursionismo ed alpinismo, mentre il “bivacco urbano” è vietato in quasi tutte le città con apposite ordinanze emesse dai sindaci.
La sosta su strada non è considerata campeggio se il veicolo poggia al suolo con le proprie ruote. In generale, è vietato il parcheggio stabile di roulotte o camper, ma molte strade o autostrade offrono dei “punti sosta“. Anche alcuni parchi consentono il pernottamento all’aperto dei turisti, tranne in alcune zone definite “a tutela speciale” dove non si può campeggiare in nessun caso. Si consiglia vivamente di informarsi prima di arrivare alla meta prescelta, consultando il sito internet di ciascun parco.