La Campania sarà a breve zona bianca, lo ha confermato il governatore De Luca nella sua consueta diretta del venerdì: “Probabilmente dopo il 21 giugno saremo in zona bianca. Non voglio commentare la zona bianca o gialla perché mi fa male il fegato. Abbiamo il livello più basso di positivi e, se Dio vuole, continueranno a scendere”.
Il governatore ha poi commentato la brutta storia della morte di una 18enne dopo diversi giorni dalla somministrazione di un vaccino di Astrazeneca: “Stiamo assistendo in queste ore a una vicenda che è francamente sconcertante, mi riferisco alle vicende che hanno coinvolto il vaccino Astrazeneca. Il governo nazionale doveva fare due cose, da una parte garantire all’Italia la produzione autonoma di vaccini e dall’altra garantire un’informazione scientifica semplice, univoca e affidabile. Non ha fatto né l’una né l’altra cosa. In modo particolare, dal punto di vista della comunicazione ai cittadini, siamo di fronte a un vero e proprio disastro. Inoltre, siamo l’unico Paese al mondo nel quale la gestione del piano anti Covid non è affidata direttamente al Ministero della Salute ma a una struttura esterna, ovvero il commissariato. Il commissario prima era un manager pubblico e adesso è un generale dell’Esercito, ma fondamentalmente si è scelto di avere una separazione della struttura dal Ministero della Salute“.
De Luca si è poi concentrato sulla questione vaccini in Regione: “Abbiamo recuperato le dosi mancanti di vaccino ma non abbiamo ancora avuto le dosi in più relative al fatto che abbiamo la popolazione più giovane di Italia. Questi faccini sono fondamentali per noi e non li abbiamo ancora avuti. Basti pensare che nella sola Napoli 300mila cittadini over 12 non hanno ancora aderito alla campagna di vaccinazione. A loro rivolgo una sollecitazione. Se vogliamo raggiungere l’obiettivo di somministrare la prima dose entro inizio luglio perlomeno al 70% della popolazione interessata e avere quindi l’immunità di gregge, c’è bisogno della collaborazione di tutti. Ad oggi, con la prima dose abbiamo vaccinato 450mila cittadini, il 54% della città. Bisogna fare uno sforzo ulteriore perché la popolazione interessata alla vaccinazione è di 839mila cittadini. Hanno aderito 500mila persone e dobbiamo aumentare questi numeri. Quindi invito soprattutto cittadini di Napoli della fascia di età dai 30 ai 59 anni a vaccinarsi, a iscriversi sulle piattaforme perchè non basta avere i familiari già vaccinati, abbiamo sempre una percentuale di cittadini che ha deciso di non vaccinarsi quindi abbiamo comunque un 15-20% che può essere portatore di contagio, senza poi dimenticare le varianti che destano sempre preoccupazioni”.