Importanti operazione delle forze dell’ordine per contrastare l’influsso della malavita organizzata a Napoli e in provincia. Un arresto importante ed un caso risolto hanno contrassegnato gli ultimi giorni.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata il 7 febbraio scorso hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla 5^ Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia per il tramite della Procura Generale, nei confronti di Pasquale Rapicano, attualmente detenuto per reati in materia di armi e ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio premeditato ed aggravato dalle finalità mafiose di Pietro Scelzo, commesso a Castellammare di Stabia il 18 novembre del 2006.
La richiesta della misura restrittiva è stata avanzata dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, con riferimento alla sentenza con la quale la Corte di Assise di Appello di Napoli, aveva già condannato Rapicano all’ergastolo con isolamento diurno per 6 mesi. L’uomo era stato condannato all’ergastolo in primo grado ma era stato assolto con sentenza della Corte di Assise di Appello nel 2011.
L’ultimo provvedimento trae spunto da una lunga istruttoria dibattimentale e dalle recenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito di acclarare l’esatta dinamica dell’efferato delitto commesso Vincenzo Guerriero alias “Enzuccio o’cane”, quest’ultimo poi suicidatosi nel carcere di Benevento nel 2017. È stato anche grazie alle recenti dichiarazioni del collaboratore Renato Cavaliere che è stato possibile inquadrare l’uccisione di Scelzo nel contesto del crimine organizzato ed in particolare nell’ambito della faida tra i due contrapposti clan D’Alessandro ed Omobono-Scarpa, in seguito alla scissione di questi ultimi proprio dal clan egemone stabiesi. L’omicidio di Pietro Scelzo, alias “o’nasone”, avvenuto proprio nel centro storico di Castellammare, si collocava in una fase estremamente violenta, caratterizzata da numerosi eccellenti delitti tra cui quelli di Giuseppe Verdoliva e Antonio Martone, entrambi affiliati al clan D’Alessandro.
Nelle ultime ore, inoltre, i carabinieri hanno messo a segno anche un altro importante colpo alla malavita, arrestando un latitante vicino ad ambienti criminali del centro storico di Napoli, irreperibile dal novembre 2019. Si tratta di Vincenzo Desiderio, il quale era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Napoli poiché condannato a 10 anni di reclusione in quanto ritenuto implicato in un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti che importava in Italia ingenti quantitativi di droga dal Centroamerica e dal Nord Africa, in collaborazione anche con esponenti della criminalità organizzata calabrese. Catturato dopo un’intensa e articolata attività investigativa, Desiderio è stato rintracciato in Piazza Canneto mentre si apprestava a salire su un’auto. A tradirlo è stato il pass invalidi regolarmente intestato alla sorella, esposto in bella evidenza sul cruscotto e grazie al quale aveva libero accesso alla Z.T.L. del centro storico. I militari lo hanno tradotto al carcere di Poggioreale.