Se ne è andato in silenzio, sorprendendo tutti. Tutti ad accezione dei familiari, degli amici, di chi gli era accanto da anni per combattere una malattia che, alla fine, ha prevalso. Ed ha vinto, costringendo Johan Cruyff ad arrendersi all’età di 68 anni, molti dei quali spesi nel mondo del calcio, sport rivoluzionato con le sue innovazioni e la sua lealtà e personalità, mai sopra le righe. Olandese, ex Ajax, Feyernoord e Barcellona, Cruyff è morto da poche ore in Spagna, e nel giro di poco tempo la notizia ha fatto il giro del mondo, diventando virale sul web, catturando l’attenzione e la commozione di tutti coloro i quali lo avevano conosciuto, di persona o da lontano, dagli spalti o in tv, ammirando le sue gesta, le movenze di un calciatore che per molti è al di sotto di pochissimi, per qualcuno secondo solo a Maradona, di sicuro impossibile da paragonare ai campioni d’oggi, a Messi o a Cristiano Ronaldo, figure di un calcio moderno.
CHI ERA – Lo chiamavano il “profeta del gol” oppure il “Pelè bianco”, insomma talento puro paragonabile ai più grandi proprio come lui. In carriera ha vinto tre Palloni d’Oro e svariati trofei, sia da calciatore che da allenatore. Le nuove generazioni di lui hanno sentito parlare a lungo, spesso senza capire fino in fondo chi fosse, oppure cosa avesse fatto di tanto speciale da esser apprezzato così sinceramente. La maglia 14 è stata ritirata dall’Ajax perché simbolo del campione che non avrà eguali, neppure in futuro. Lo sfondo orange ha coperto le sue spalle per anni, quelle del calcio totale, della rivoluzione dalla quale tutto è partito e dalla quale tutto prosegue, ancora oggi, linea di confine tra il prima e il dopo, con un occhio di riguardo per il presente di cui Cruyff era protagonista indiscusso, a suon di gol e magie, compostezza e rispetto. Per gli altri e per se stesso.
CHI LO RICORDA – Sono già tantissimi a ricordarlo con affetto, a dedicargli un minuto sui social ancora spiazzati dalla sua scomparsa: la malattia era notizia nota ma non tutti ne erano a conoscenza, non fino a tal punto. Anche il Napoli lo ha ricordato celermente. Lo ha fatto il presidente De Laurentiis e lo ha fatto Sarri: “Sono molto dispiaciuto per la scomparsa di Johan Cruijff, uno dei più forti calciatori di tutti i tempi. Negli Anni 70 aveva anticipato il calcio che si sarebbe giocato 30-40 anni dopo. E’ stato un campione ed un precursore dei tempi moderni”. Lo ha fatto anche Maradona, non uno qualunque, anche lui sui social, sul suo profilo ufficiale Facebook: “Non ti dimenticheremo mai, Flaco”.