Nei confronti di altri due soggetti è stata applicata una misura cautelare non restrittiva.
Le indagini condotte dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Casoria e coordinate del PM titolare dell’indagine, dott. Francesco Cirillo, sono state avviate a dicembre del 2016 in occasione di una rapina consumata ai danni di una società di trasporto di valori, lungo la strada provinciale di Caivano-Acerra.
In quella circostanza, almeno sette uomini, di origine italiana, armati di pistole, fucili e di un kalashnikov, tutti a volto travisato, avevano assaltato un furgone portavalori asportando la somma complessiva di 20.000 euro circa, senza riuscire a raggiungere il ben più sostanzioso contenuto della cassa.
L’analisi dei sistemi di video sorveglianza e le testimonianze dei presenti, unite ad una intensa attività informativa, consentirono di orientare le indagini sugli odierni arrestati, nei confronti dei quali venne tempestivamente avviata un’imponente attività di osservazione, pedinamento e controllo, attuata con tecniche tradizionali ed investigazioni telematiche.
L’attività svolta ha consentito di accertare che i componenti dell’associazione svolgevano una costante attività di raccolta di informazioni e pianificazione dei delitti con contestuale approvvigionamento illecito di ogni equipaggiamento necessario per effettuare rapine a furgoni portavalori ed altri importanti obiettivi.
Nel corso delle attività, a febbraio del 2017, i Carabinieri di Casoria intercettarono e bloccarono un furgone in transito in quella via Pietro Nenni condotto da uno dei membri dell’associazione che riuscì a fuggire nelle campagne circostanti e fu poi recuperato dai sodali. All’interno del veicolo i Carabinieri rinvennero alcuni borsoni contenenti quattro giubbetti antiproiettile, due fucili mitragliatori AK47, una pistola semi automatica, una mitragliatrice UZI, un fucile a pompa e varie munizioni destinati ad un impiego imminente.
Il tempestivo intervento dei militari ha consentito inoltre di scongiurare alcune rapine già pianificate. In una circostanza il soggetto promotore dell’organizzazione, in atto sottoposto alla sorveglianza speciale, fu tratto in arresto perché, in compagnia di altro soggetto del gruppo, aveva abbandonato il comune di residenza per partecipare ad una rapina. L’uomo fu intercettato e tratto in arresto per violazione della sorveglianza speciale. Nella circostanza fu trovato in possesso di due giubbetti antiproiettile che sarebbero serviti nell’assalto.
Alcuni componenti, in momenti di minore attività, si erano dedicati ai furti in abitazioni ed attività commerciali di Caivano e Comuni limitrofi e di un tentato furto ad una gioielleria di Atripalda (Av).
I capi d’imputazione, a vario titolo contestati agli appartenenti dell’associazione criminale, vanno dal reato associativo, alla detenzione e porto di armi da guerra, armi comuni da sparo e relativo munizionamento, ricettazione delle armi e dei furgoni destinati alla commissione dei reati, rapine tentate e consumate, furti tentati e consumati.