Nola: il sindaco Buonauro fa il punto delle attività amministrative nel giorno della memoria per Tommaso Vitale

di Redazione Zerottouno News

Nola tra passato e futuro. Nel ricordare la morte del sindaco più illustre della storia nolana, l’attuale primo cittadino di Nola, Carlo Buonauro, ha voluto fare il punto sulle attività programmate per la città. “Cura del Territorio ed attenzione alla Comunità sono state le cifre della sua amministrazione, un esempio di impegno civico ed un modello di dedizione istituzionale cui guardare con rinnovato slancio per affrontare le sfide della contemporaneità – ha dichiarato il sindaco Buonauro – Opere pubbliche, crescita culturale, manutenzione infrastrutturale e decoro urbano, unitamente ad una speciale attenzione per la fasce deboli nelle politiche sociali comunali – tutte attività già significativamente poste al centro di questi primi dodici mesi di amministrazione dopo aver messo in sicurezza l’assetto finanziario e rafforzato l’organico dell’Ente – saranno l’orizzonte programmatico e operativo del prossimo decennio. Nola Oggi – ha poi sottolineato – la nuova Piazza d’Armi, le fogne a Piazzolla, la riqualificazione delle strade urbane, il superamento del problema allagamenti e della gestione degli alvei, rigenerazione urbana di aree degradate. A breve una importante stagione di opere e lavori pubblici, in parte già finanziate, in parte già progettate – ha concluso – Siamo tutti testimoni, la Storia in movimento“.

Tommaso Vitale moriva proprio il 20 agosto del 1906, dopo una lunga malattia mentale, nella Villa Montesano a San Paolo Bel Sito. Nato a Nola il 7 gennaio del 1857, rivestì le cariche pubbliche di consigliere comunale e sindaco della città bruniana; quindi consigliere provinciale e deputato al Parlamento. Le fonti ricordano che ottenne la concessione dell’acqua del Serino per Nola e Saviano, promosse un complessivo intervento di lastricazione delle strade e di costruzione della rete fognaria. A lui si deve l’edificazoione della Villa Comunale (dove oggi campeggia la sua statua che guarda all’omonimo Corso), con l’ombra però dell’abbattimento dell’antica Arce medioevale, preziosa testimonianza della architettura cittadina nell’epopea degli Orsini. Si adoperò, d’intesa con la Curia, per la ricostruzione del Duomo, la restituzione di un reggimento di Cavalleria alla (ormai in dismissione) Caserma Principe Amedeo, l’istituzione della biblioteca comunale e la costruzione del nuovo Foro Boario.

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