Ennesima polemica nel servizio pubblico tv dopo che le elezioni in Francia, che stavano attestando la mancata vittoria della Destra nazionalista di Le Pen, sono state praticamente oscurate. Mentre tutte le tv parlavano degli spogli, il Tg delle 22 di RaiNews, la rete all news della Rai, apriva on il festival Città Identitarie ideato da Edoardo Sylos Labini, attore e regista avvicinatosi nel 2014 a Forza Italia. La polemica è cresciuta di intensità ed ha portato alle dimissioni della vicedirettrice di RaiNews24, Ida Baldi.
Il non aver dato copertura adeguata alla notizia della sconfitta della destra ultranazionalista guidata da Marine Le Pen alle recenti elezioni in Francia ha provocato la forte reazione del sindacato USIGRAI. Ecco la nota: ”Sui risultati delle elezioni francesi il Servizio Pubblico non ha fatto nulla per dare conto tempestivamente su quanto stava avvenendo di un voto che parla direttamente al futuro dell’Europa. Ieri, mentre Mediaset e LA 7 hanno scelto una programmazione ad hoc per raccontare da subito l’esito del voto, la Rai non si è preoccupata minimamente delle elezioni francesi. I tg di prima serata hanno lasciato pressoché invariata la scaletta tra un servizio sul caldo e uno di cronaca nera, e durante l’access e il primetime vengono trasmessi Techetecheté e un programma di musica su Raiuno, un film su Raidue, e una replica di Report su Raitre ma su tutt’altro. Per non dire di Rainews 24, il canale all news della Rai che, contrariamente al suo mandato editoriale, decide di aprire alle 22.00 di ieri non con la Francia ma con il festival Città Identitarie ideato da Edoardo Silos Labini. Questione che il Cdr ha posto duramente al Direttore che, invece di dare spiegazioni, ne chiede alla rappresentanza sindacale minacciando denunce. Solo il Giornale Radio è andato subito in onda con uno spazio programmato da tempo. L’Usigrai – continua la nota – trova assai grave che il Servizio Pubblico non abbia informato i telespettatori in maniera tempestiva ed esaustiva su quanto stava accadendo in Francia. Bastava allungare i tg delle reti generaliste e impegnare il canale all news in una diretta sulle elezioni: cosa che non è stata fatta. Siamo di fronte, da tempo, a una significativa riduzione degli spazi di informazione, tradizionalmente gestiti dalle testate giornalistiche del Servizio Pubblico; anche da questa scelta sta passando un cambio di narrazione che danneggia la Rai e i cittadini”.