In prossimità della Pasqua, ho deciso di parlarvi di un brandy, distillato finora non esaminato nella rubrica. L’espressione di cui sto per parlare rappresenta, secondo la mia modesta opinione, uno dei migliori brandy spagnoli: il celebre Cardenal Mendoza.
Nello specifico, esaminerò il più basilare prodotto della gamma, il Clásico, un ottimo prodotto per avvicinarsi ai Brandy spagnolo, ampiamente reperibile e con un costo tutto sommato proporzionato al valore del prodotto.
Note Degustative
Aspetto: Color mogano scuro e profondo.
Olfatto: Bouquet estremamente ricco, distinta nota di chicchi di caffè tostati, ciliegie, fichi e prugne. Eccellente!
Palato: Piuttosto dolce, note caratteristiche di Sherry Oloroso, noci tostate e gustose nocciole. Man mano che procede nel palato, emergono caramello e caffè. Decisamente notevole!
Finale: Moderatamente lungo, virile, dolce, concentrato. Lascia un adorabile retrogusto di caffè e nocciole, con un tocco di melassa.
Personalmente, amo questo brandy, degna espressione dello stile di produzione spagnolo che, credo sia giusto ricordarlo, presenta prodotti piuttosto dolci rispetto ad altri stili (ad es. il Cognac) senza però sfociare nello stucchevole. Possibili abbinamenti sono: cheesecake, cioccolato di modica ma anche crostate di frutta. Per i fumatori, un buon sigaro o una pipa con un tabacco di media corposità, non stoneranno di certo. Ovviamente, è anche ottimo da meditazione, abbinandolo solo ad una piacevole lettura.
La Storia
Cardenal Mendoza viene prodotto da Sánchez Romate Hnos, azienda fondata nel 1781 come casa produttrice di Sherry. Occorre infatti ricordare che il noto vino liquoroso è originario di questa regione. Sherry, infatti, è una derivazione inglese del nome Jerez, che indica sia il centro omonimo Jerez de la Frontera, che il vino. Un secolo più tardi l’azienda iniziò a produrre il Brandy che le ha dato l’attuale lustro internazionale di cui gode, annoverando fra i suoi estimatori, nel tempo, la Corte di Spagna, la Camera dei Lord inglese e la Città del Vaticano (quest’ultima sembra ovvia, considerato il nome del Brandy). In effetti, il Cardinale Pedro Gonzalez de Mendoza, pur non avendo diretta connessione con i membri della famiglia titolare dell’azienda, è un personaggio realmente esistito. Originario di Guadalajara, ebbe un ruolo chiave nella “Reconquista” del Regno di Granada ed anche nella spedizione di Cristoforo Colombo, dato che fece un notevole lavoro di intercessione presso la Corte Reale Spagnola. In suo onore, l’azienda ha voluto dedicargli questo magnifico brandy. La produzione viene effettuata con il metodo di Soleras e Criaderas, di cui ho già parlato nella recensione del Santa Teresa 1796. Per chi non lo avesse già letto, ricordo brevemente che si tratta di un sistema che prevede l’uso di più file di botti affiancate e sovrapposte. Nel corso del tempo, parte del distillato contenuto nelle botti superiori, viene trasferito in quelle inferiori, fino ad arrivare alla botte finale che conterrà il prezioso liquido, pronto per essere imbottigliato. Tale tecnica conferisce un distinto aroma al Brandy, dato che le botti impiegate hanno precedentemente ospitato Sherry Oloroso e Pedro Ximenez.
La gamma Cardenal Mendoza
L’attuale gamma Cardenal Mendoza si compone di quattro prodotti: il Clásico, oggetto di questa recensione; il Lujo, venduto in lussuoso decanter in cristallo (Lujo significa appunto “lusso”), il Carta Real, in bottiglia serigrafata e numerata e, infine, il Non Plus Ultra, prezioso brandy con 50 anni di invecchiamento, conservato in decanter in cristallo oligrafato in oro, prodotto in tiratura limitatissima. Recentemente si è aggiunto l‘Angelus, brandy aromatizzato all’arancia che strizza decisamente l’occhio al pubblico femminile. I prezzi sono ovviamente crescenti a seconda dell’imbottigliamento e la reperibilità è proporzionale alla lunghezza dell’invecchiamento. Il Non Plus Ultra è infatti pressoché introvabile, con prezzi da capogiro.