Il Sindaco di Napoli ritira la firma dall’accordo siglato con il Governo per il risanamento di Bagnoli e in risposta, Graziano Del Rio, braccio destro di Renzi, si rifiuta di dialogare con lui.
Si profila uno scontro senza precedenti, e a pagare lo scotto di tutto questo è l’area di Bagnoli, che aspetta una bonifica che chissà quando si farà.
Inoltre sono a rischio anche i 100 milioni di fondi europei per il recupero dell’area.
De Magistris continua a rinfacciare al Governo il suo aver violato la Costituzione per aver escluso il Comune di Napoli dalle sue funzioni:
“Renzi ha preso decisioni senza consultare gli enti istituzionali locali, agendo in maniera incostituzionale. E nessuno può rinfacciarmi di non aver espresso il mio pensiero” dice il Sindaco.
Riferendosi alle sue proteste espresse al premier , ai tanti ministri del Governo e al presidente della Repubblica.
Ma dall’altra parte, sembra che il pensiero di De Magistris non venga per niente preso in considerazione.
In molti tra cui esponenti del suo stesso partito, accusano il Sindaco di isolare Napoli e i suoi problemi
Ma De Magistris non si sente isolato ed è convinto della legittimità della sua battaglia: “ Ho dalla mia parte la cittadinanza e c’è un dialogo con Sel, esponenti del gruppo Cinquestelle e anche con ambienti importanti della città”
Inoltre continua a dire che il suo atteggiamento contro la decisione di Commissariare Bagnoli, affidandone la bonifica a società private, tra cui la Fintecna, tra i principali responsabili del degrado di Bagnoli, è un tentativo estremo di evitare che Bagnoli cada nelle mani di speculatori senza scrupoli, che di certo non metteranno al centro delle loro preoccupazioni un risanamento di cui Bagnoli ha bisogno, in tempi in cui rimandare vuol dire esporre Bagnoli al rischio “immobilismo