I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa il 9 aprile 2022 dal G.I.P. di Napoli, nei confronti di 57 indagati (per 36 veniva disposta la misura del carcere, per 16 la misura degli arresti domiciliari e per 5 la misura del divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa) poiché gravemente indiziati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento, reati aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia (attivo soprattutto ad Afragola, ndr). Contestualmente, il Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito ulteriori 2 misure del divieto temporaneo di esercitare attività d’impresa e un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di beni mobili, immobili e di quote societarie per un valore di circa 150.000.000 di euro. Secondo gli inquirenti, il clan sarebbe retto, anche dal carcere, dai fratelli Angelo, Luigi e Antonio Moccia, assieme al cognato Filippo Iazzetta. Il braccio armato del clan sarebbe stato a lungo alimentato da fondi illeciti provenienti da attività dichiaratamente illegali ma anche grazie a reati commessi da imprenditori conniventi operanti nel settore della raccolta degli oli esausti e della gestione dei treni dell’alta velocità.
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