Operazione anti-camorra dei carabinieri nel centro-sud Italia. A Teramo, Castellammare e Napoli i carabinieri, in un’azione anti-camorra hanno eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla finalità di agevolare il clan camorristico dei D’Alessandro, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’operazione, che in Campania la mattinata del 9 settembre ha avuto luogo in Napoli, Castellammare di Stabia e Pompei, ha visto impegnati i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia, hanno dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 indagati (9 dei quali raggiunti dalla misura cautelare della custodia in carcere e 3 da quella del divieto di dimora nella regione), ritenuti responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata in concorso e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata dalla finalità di agevolare il locale clan camorristico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
In provincia di Teramo, a Giulianova, è stato preso poche ore dopo anche l’ultimo destinatario: i carabinieri della compagnia locale hanno arrestato l’ultimo dei 12 indagati, su di lui ora pende il divieto di dimora nella regione Campania. L’indagine ha avuto inizio nel 2015, quando un esponente di spicco della famiglia egemone nel rione Savorito, quella degli Imparato (anche conosciuti col nome dei Paglialoni, fiancheggiatori del clan D’Alessandro), ha avvicinato il titolare di un esercizio commerciale per imporgli la fornitura di estintori.
La conseguente attività investigativa, compiuta soprattutto attraverso attività tecniche e servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di accertare l’attività estorsiva posta in essere da alcuni degli indagati che, appartenenti alla famiglia Imparato, effettuavano, per conto di terzi, il recupero di crediti insoluti anche nei confronti di soggetti appartenenti ad altri clan. Gli inquirenti hanno smantellato, grazie ai numerosi arresti, perquisizioni e sequestri di stupefacente, la storica “piazza di spaccio” del quartiere stabiese del rione Savorito, facente capo agli Imparato, all’interno della quale operavano, con precise mansioni, addetti alla vendita di cocaina, marijuana e hashish (costantemente rimpiazzati dopo gli arresti), custodi della droga e vedette che, a bordo di biciclette elettriche, per le vie del rione, erano poste a guardia del dispositivo. Le forze dell’ordine hanno appurato che l’organizzazione aveva la disponibilità di armi da fuoco e che, sebbene autonomamente gestita, parte degli introiti derivanti dall’illecita attività andavano ad alimentare le casse del clan D’Alessandro.
È stato inoltre documentato, tra gli altri, un episodio nel corso del quale un assuntore veniva dapprima violentemente aggredito per essersi approvvigionato di stupefacente da una “piazza di spaccio” concorrente, per poi essere “riabilitato” dal capo dell’organizzazione in quanto cliente abituale. Dopo la notifica dei provvedimenti, 9 arrestati sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la casa circondariale di Napoli – Poggioreale, mentre i restanti 3, su cui pende il divieto di dimora in Campania, comunicheranno ai carabinieri competenti per territorio il nuovo domicilio per consentire i controlli.