L’Assemblea dei Soci di CIS S.p.A. ha approvato, ad ampia maggioranza, il bilancio d’esercizio al 31/12/2019, che si è chiuso riportando un utile di oltre trecentomila euro. Anche quest’anno, dunque, la società ha compiuto un ulteriore significativo passo in avanti nella direzione del rilancio delle attività e nel consolidamento della struttura finanziaria-patrimoniale. In particolare, oltre al risultato positivo della chiusura dell’esercizio, va sottolineato che la posizione finanziaria netta, cioè il debito finanziario al netto della liquidità disponibile e degli investimenti in titoli di Stato, è dell’ordine di 5 milioni, a fronte di un attivo patrimoniale a valori di mercato largamente superiore.
Secondo il presidente del CIS s.p.A., Ferdinando Grimaldi, “Il momento assembleare ha confermato che nella platea sociale del CIS c’è una giusta dialettica ma anche compattezza e fiducia negli amministratori. In questa fase abbiamo operato essenzialmente per modificare la percezione esterna e rendere più accogliente e vivibile il nostro Centro, migliorando la qualità dell’immagine e dei servizi e delle strutture. Ora, l’obiettivo principale del CdA, che ho il privilegio di presiedere, anche alla luce della grave crisi che ha colpito tutti a causa della pandemia da Covid-19, è quello di individuare, con la forza del Sistema, tutte le opportunità di business e metterle a disposizione degli imprenditori del CIS”.
L’amministratore delegato di CIS S.p.A., Claudio Ricci, ha dichiarato: “Ci possiamo definire molto soddisfatti per il risultato sin qui raggiunto. Insieme al Presidente Ferdinando Grimaldi e a tutto il Consiglio di Amministrazione stiamo continuando a lavorare per migliorare i servizi, per efficientare la struttura dei costi, per rafforzare la struttura patrimoniale-finanziaria, per accelerare l’esecuzione dell’Accordo di Ristrutturazione, e, forse la cosa più decisiva, per il definitivo rilancio commerciale e operativo del Centro. Va sottolineato, infine, che dal Closing dell’ADR del 21 aprile 2017, in appena tre anni, sono stati stipulati atti di restrizione ipotecaria per circa 164 mila metri quadrati di capannoni, incrementando di circa il 52% il numero di metri quadrati riferiti a capannoni in piena proprietà dei Soci”.