E’ passato un anno dalla morte del giovane Salvatore Giordano, ucciso dal crollo di calcinacci dalla Galleria Umberto.
Ma la sua morte tocca i nervi ancora scoperti della rabbia e dell’indignazione, per quello che non sarebbe dovuto succedere.
Non si è trattato di un incidente, esistono dei responsabili. Perché non è ammissibile che un calcinaccio che si stacca da un Palazzo, colpisca a morte un ragazzo che ha avuto la sola colpa di trovarsi al momento sbagliato, nel posto sbagliato.
Tra l’altro, crolli di calcinacci di questi tempi a Napoli se ne stanno verificando a catena e hanno fatto scattare nei cittadini una psicosi da crollo che impedisce loro di camminare tranquillamente per le strade.
Tutto questo giustifica la reazione indignata dei familiari di Salvatore Giordano e dei cittadini quando hanno appreso della grande stella natalizia che è stata posizionata proprio nel luogo in cui Salvatore perse la vita
Lo zio di Salvatore dice: “ Non è un modo edificante di ricordarlo, accendere una stella natalizia nel luogo in cui è morto. Il Comune avrebbe potuto spendere quei soldi per qualificare altri edifici pericolanti e fare in modo che tragedie come questa non accadano mai più”
Polemico anche il padre di Salvatore che ricorda: “ Il Sindaco di Napoli, non è venuto ai funerali di Salvatore, e adesso si fa fotografare sorridente davanti a una stella natalizia, a pochi metri dove la vita di Salvatore è stata spezzata”