Ieri mattina, alle 12.30, nell’aula collegiale civile del Tribunale di Nola – Reggia degli Orsini, con la sottoscrizione dei protocolli d’intesa è stato dato il via al progetto “Amore (In)Violato”, nato su iniziativa della Commissione Pari Opportunità istituita presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola con i Comuni del Circondario del Tribunale di Nola che per primi hanno aderito al programma.
Accanto alla firma del Presidente del COA di Nola, avv. Francesco Urraro, e del Presidente della Commissione Pari Opportunità del COA, avv. Paola Caruso, si sono susseguite le sottoscrizioni dei primi cittadini e degli assessori delegati dei Comuni di: Pollena Trocchia, Assessore Romano Margherita (Cultura e Pari Opportunità), San Paolo Bel Sito, Vice Sindaco Maria Grazia Sangermano, Ottaviano, Sindaco avv. Luca Capasso, Marigliano, Assessore Prof.ssa Maria Luisa Sodano, Brusciano, Assessore Licia Mocerino, San Gennaro Vesuviano, Assessore Ornella Manzi, Casalnuovo di Napoli, Assessori Simona Visone e Nicoletta Romano.
Alla presentazione del progetto erano presenti anche gli altri componenti della Commissione P.O. del Foro di Nola: avv. Italia Ferraro, Vice Presidente del COA di Nola, avv. Annalisa Sebastiani, Consigliera COA Nola, l’avv. Rosa Bonavolontà e l’avv. Lucio Barbato; i Consiglieri dell’Ordine Forense di Nola avv.ti Arturo Rianna e Luigi Pascale; le criminologhe, dott.sse Mariarosaria Alfieri e Caterina De Falco, e le psicologhe-psicoterapeute dott.sse Gabriella Busiello e Carmen Piro, che in qualità di esperte lavorano alla progettazione tecnico-scientifica nonché all’attuazione del progetto.
Ora il programma “Amore In Violato” si sposterà nelle scuole aderenti all’iniziativa dei predetti comuni interessati all’iniziativa formativa.
Sull’importanza dell’iniziativa appena riproposta si sofferma il Presidente del COA di Nola, avv. Francesco Urraro: «Per il terzo anno consecutivo il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola conferma l’impegno sui temi che riguardano la legalità, anche attraverso una importante azione di stimolo e di impulso nei confronti delle istituzioni presenti sul territorio, che a vario titolo sono in prima linea a prevenire e a combattere il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dell’infanzia».
«Con la cultura si possono riscrivere le regole e le relazioni affettive perché essa è in grado di agire sulle loro radici – afferma l’avv. Paola Caruso, Presidente della Commissione Pari Opportunità del COA di Nola – il Progetto Amore (In)Violato nasce proprio da questa consapevolezza: che il problema della violenza di genere e soprattutto di quella perpetrata ai danni di donne, bambini e individui indifesi, ha alla base un grave deficit culturale. La cultura può e deve assumere un ruolo fondamentale nella lotta alla violenza di genere e alle discriminazioni».
L’iniziativa si avvale dell’ausilio di psicologhe, psicoterapeute e criminologhe e si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica ma, soprattutto, di instaurare un filo diretto con la Scuola (Primaria, Secondaria e Superiore) al fine di intervenire stabilmente e meglio contribuire alla formazione dei bambini e dei ragazzi nella fase pre e post adolescenziale, quando è ancora possibile l’Educazione alla conoscenza dell’Altro ed alla accettazione della diversità (di sesso, ruolo, cultura e genere) «Intervenire nel percorso di formazione di bambini e ragazzi significa contribuire allo sviluppo di una coscienza civica comune basata sul rispetto dell’altro e sulla possibilità di scegliere la strada della non-violenza», sottolinea il Vice Presidente del COA di Nola, avv. Italia Ferraro, componente della Commissione P.O..
Nelle società post industriali, prive di punti di riferimento e scarne di valori alti, educare i giovani al rispetto dell’altro, soprattutto quando è erroneamente considerato differente, per varie ragioni: per orientamento sessuale, per cultura, per origini etniche, o perché portatore di handicap fisico o psichico, costituisce una priorità. Le classi scolastiche composte da bambini di varie nazionalità e di varia estrazione socio-economica e familiare, somigliano sempre più a una famiglia di famiglie. Ogni intervento a favore di queste entità sociali, aiuterà a costruire una migliore società del domani, sempre più identificata in una società di popoli.
Il progetto Amore (In)violato, è stato inaugurato nell’anno 2014, quando, su iniziativa del Comitato pari opportunità del C.O.A. di Nola, ne è stata sperimentata la prima modalità d’attuazione tesa, attraverso una serie d’incontri tematici di workshop in diversi istituti scolastici, ad incidere su quella matrice culturale (o meglio sottoculturale) che accomuna le cd. Violenze di genere.
L’ambizioso obiettivo del C.P.O. era dunque quello di attuare una campagna di prevenzione a lungo termine nell’ambito del territorio su cui insiste il circondario del Tribunale di Nola, attraverso la somministrazione agli studenti delle scuole di ogni grado di un modulo denominato “Black and white”, al fine di renderli correttamente edotti sulle criticità, le dinamiche, le norme giuridiche, le conseguenze, ma anche gli strumenti di riparazione tipici delle violenze di genere.
A tale scopo il Comitato si è avvalso della collaborazione di criminologhe e psicologhe per l’elaborazione e l’attuazione di un adeguato modello di dialogo e confronto, capace di condurre i giovani destinatari del progetto sulla strada della corretta conoscenza giuridica e scientifica dei crimini in analisi.
Sono stati così somministrati i racconti dettagliati di alcune testimonianze di vita di autori e vittime di violenze (acquisiti in diversi anni di attività di sportello antiviolenza dall’associazione Criminalt), le norme civili e penali, ma anche gli articoli costituzionali di riferimento emergenti ed, infine, due modelli educativi, Nelson Mandela ed Aung San Su Ki, un uomo ed una donna (nel rispetto delle pari opportunità) che alla violenza ed all’ingiustizia avevano dato risposte costruttive anziché distruttive, divenendo per tal modo simboli universali di rispetto, giustizia e non-violenza. Tutto ciò dopo aver mostrato ai ragazzi un filmato comico, ma pur denso di contenuti, sui concetti di sopraffazione e vendetta, come strumento di cd. “Rompighiaccio“, per indurre un clima adatto al confronto ed al dialogo, favorendo l’interazione necessaria anche al fine della corretta elaborazione dei contenuti, con il fondamentale ausilio delle psicologhe dello staff tecnico sempre presenti.
Questo primo step del progetto è stato sperimentato in circa dodici istituti scolastici, coinvolgendo oltre mille ragazzi ed ha ricevuto, anche attraverso le risposte ai questionari elaborati dalle psicologhe e somministrati al termine degli incontri, feedback estremamente positivi.
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