#AddioMtv: questo l’hashtag che da ieri sta spopolando su twitter. Migliaia gli utenti italiani pronti a dichiarare il proprio amore nostalgico per il canale televisivo di intrattenimento, un tempo musicale. Ma cosa sta succedendo realmente a Mtv? Da quanto si sta diffondendo sul web, anche attraverso alcuni siti di informazione, sembrerebbe che il canale sia pronto a chiudere, per lasciare spazio a TV8, nuova piattaforma che andrebbe ad occupare il medesimo spazio. Ma in realtà quello che sta avvenendo a Mtv è un po’ più complesso, e non comincia né finisce oggi. Il canale infatti, precedentemente proprietà di Telecom e poi di Viacom, è stato acquistato da Sky lo scorso 31 luglio. Da allora il colosso delle comunicazioni sta pianificando una svolta nei palinsesti e nel target del canale. All’interno di questa strategia si spiega la decisione di portare un restyling del canale, che da oggi sarà marchiato come Mtv8, quindi appare momentaneamente scongiurato il totale rebranding del marchio. Rinvio del rebranding solo formale però, poichè sostanzialmente il canale comincerà da subito a trasmettere numerose novità, soprattutto repliche di programmi precedentemente trasmessi su Sky o Cielo. Tale indecisione è probabilmente dovuta alla riluttanza a rinunciare ad un nome così diffuso e riconoscibile, anche se bisogna dire che già da un po’ i fan che negli anni ’90 hanno visto crescere il canale musicale ne possono sentire la nostalgia. Mtv ha rappresentato per anni un modo originale e interattivo di fare televisione, al passo con i tempi ma fuori dalle mode, capace di lanciare alla ribalta comici come Luca e Paolo o “i Soliti Idioti”, o presentatori oggi affermati come Alessandro Cattelan, Giorgia Surina, Daniele Bossari e anche Fabio Volo, alcuni dei quali poi ritornati sull’emittente per usufruire della maggiore libertà offerta rispetto ai canali principali nazionali. Oggi nulla è rimasto di quel contesto di intrattenimento e il canale già da tempo non trasmette più video musicali, né quei programmi che da TRL e Brand:new permettevano di restare a contatto con le più svariate novità musicali in un’epoca dove internet e Youtube non erano a portata di mano. A tutto questo un’intera generazione di fan ha già detto addio un bel po’ di tempo fa.
di Marco Sigillo