La crisi del coronavirus rischia di far ancor più danni nei prossimi mesi se l’economia e il commercio dovessero essere ancora in forte allarme. Il distanziamento sociale e le restrizioni sanitarie potrebbero inficiare gran parte dei lavori svolti da piccole e medie imprese. Uno di essi è quello che si riferisce all’abbigliamento ed alla prima moda. Ne abbiamo parlato con due ragazzi di Nola, Carmen Napolitano e Francesco Sepe, che da alcuni anni hanno deciso di investire nel settore creando “Blogger” a Baiano. “Stare fermi per così a lungo ha significato rivedere tutti gli obbiettivi che ci eravamo posti, per non parlare del danno economico che, vien da sè, è importante – affermano – Ma è stato giusto fermarsi. La salute viene prima di tutto“. E sulla rimodulazione del loro lavoro ci dicono: “Abbiamo continuato a vendere online sfruttando i nostri canali social ma, per via dell’interruzione delle attività dei nostri fornitori, abbiamo avuto non poche difficoltà a rifornire il nostro magazzino“.
Ma come si esce da questa situazione? Quale sarà il futuro del settore della prima moda? “La ripresa sarà difficile, c’è da organizzare la collezione estiva e già siamo in netto ritardo. La decisione su eventuali prestiti senza interessi è un punto cruciale, sarebbe quella spinta positiva che servirebbe a tanti piccoli imprenditori come noi per cercare di riavviare in modo meno faticoso le nostre attività. Lo Stato ha l’obbligo di sostenere ogni singolo lavoratore e cittadino Italiano. Dal canto nostro, stiamo potenziando la nostra divisione e-commerce per favorire l’acquisto a distanza. A nostro parere in questa fase 2 è ancora molto importante rimanere in casa, magari non tutti hanno ancora previsto questa modalità ma potrebbe essere una prima soluzione per non fermarsi e recuperare“.