Accogliamo spesso le dediche dei lettori e, di solito, sono messaggi di auguri per eventi felici. Questa volta colgo io l’occasione per lasciare un messaggio, nonostante non sia un lettore ma il proprietario e il direttore di questa testata. E, purtroppo, lo faccio in un’occasione nefasta.
A Dio Davide D’Alessandro.
Una delle poche persone a cui mi sia ispirato per il mio ruolo da giornalista e tra le pochissime persone che sin da subito mi hanno detto “non ti preoccupare, nonostante tutto, prendila questa strada”. In questi casi le parole mancano sempre, anche a chi con le parole ci lavora ogni giorno. Felice di quanto condiviso, orgoglioso di aver potuto inserire la sua esperienza nella mia prima tesi di laurea. I rimorsi e i dispiaceri me li tengo per me, in intimità e in forma di rispetto, soprattutto per il mio amico Nicola e la famiglia che, così come lui, sono stati composti fino alla fine. Se ne va un uomo perbene, retto, serio, oltre che un giornalista d’altri tempi. In questo marasma che è il web, in cui siamo inondati di stimoli vuoti e insulsi, spero di poter utilizzare questo strumento per lasciare un ricordo indelebile di un uomo che meritava di avere traccia. Non so se sia il modo giusto e sia vero che il digitale oggi riesca a creare ponti oltre lo spazio e il tempo.
Me lo chiedo e, nel massimo rispetto, sperando che in qualche modo possa arrivare altrove, ora dico: grazie Signor Davide!