Il mare, è lì che si spegne il sogno di una vita nuova per la maggior parte degli immigrati arabi e africani che si spingono verso l’Italia. In questo fine mese l’ennesima strage che ha lasciato in fondo al mare centinaia di donne, uomini e bambini. Moltissime le manifestazioni di cordoglio e altrettante sono state le prese di posizione delle istituzioni. Se papato e Parlamento condannano gli scafisti e piangono i morti dell’immigrazione, parte della popolazione italiana invece sembra fare tutt’altro.
In Parlamento si sta pensando di abrogare il reato di immigrazione clandestina; sono scoppiate le polemiche e le manifestazioni in piazza, la parlamentare Giorgia Meloni ha lanciato una raccolta firme per fermare l’abrogazione di questo reato. Se da un lato si può intravedere un lato positivo in questa “sommossa”, visto che l’abrogazione potrebbe andare a favore degli scafisti, dall’altro sono davvero poco rassicuranti alcune reazioni, soprattutto alcuni commenti sul web. Accanto alle foto delle raccolte per le firme si possono leggere commenti del tipo : “basta con questa invasione di clandestini”, “avanti con le ruspe”, “distruggiamo i campi rom e mandiamoli al loro paese”, “confischiamo i loro beni ottenuti con i reati”, “con il lanciafiamme si chiudono i campi rom”, “i campi rom radiamoli al suolo compresi i loro abitanti”. Se gli organizzatori della raccolta firme hanno pensato che l’abrogazione del reato di clandestinità non potesse far altro che beneficiare gli scafisti, molti italiani non hanno fatto altro che cogliere l’occasione per sfoggiare la loro rabbia contro gli immigrati. Si sentono sempre episodi di cronaca in cui clandestini rubano e uccidano, ma d’altro canto non possiamo non considerare che la maggior parte di essi in Italia vive in condizioni disumane, sruttati dagli stessi italiani che li fanno lavorare per pochi euro al giorno, che speculano sulla costruzione dei campi e delle abitazioni, il tutto confermato dallo scandalo di Mafia Capitale.
Molti italiani hanno disdegnato questa raccolta, considerandola come l’ennesima taetralata dei politici, ma molti altri sono invece passati ai fatti. Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, infatti, alcuni giorni fa a Licola una trentina di cittadini avrebbero assalito con spranghe la sede di un’associazione che avrebbe dovuto ospitare dei clandestini, mentre un prete napletano afferma che gli è arrivata la notizia di blocchi stradali verso Monteruscello per intercettare dei probabili migranti in arrivo in città. A Cellole invece, come riporta ANSA, si è levata una protesta per l’arrivo imminente in città di un gruppo di immigrati, il sindaco della cittadina casertana ha infatti affermato che Cellole non è in grado al momento di ospitare altri migranti. A Nola è famoso ormai l’episodio del senzatetto Ceco pestato a sangue, ma molti altri sono stati maltrattati in questi mesi. Come a Nola, lo stesso accade anche in molti paesini della Campania e dell’Italia.
Con le casse vuote, con le città stracolme e con gran parte dei politici con il portafogli pieno, per non contare gli avvoltoi che speculano sulla crisi dell’immigrazione, questa è attualmente la situazione dell’Italia. Isolata dall’UE, con sbarchi continui e con una xenofobia che dilaga, il “Belpaese” ormai sembra il paese delle contraddizioni. Scontri con i migranti e guerriglie allo stadio, sommosse popolari per cacciare “lo straniero” e “per difendere la patria”, ma la stessa veemenza non viene usata per protestare contro quelli che l’opinione pubblica ritiene problemi vitali, come la situazione delle pensioni, del caro vita, del debito pubblico. Sono davvero gli immigrati il problema dell’Italia? Se pure fosse, noi italiani siamo diventati davvero così insensibili e sciocchi da pensare che violenza e espatrio siano le soluzioni migliori? E’ giusto davvero fare di tutta l’erba un fascio riguardo la criminalità portata da alcuni immigrati? Non ci dimentichiamo che agli inizi del 900′ anche noi siamo stati migranti ed anche noi abbiamo violato la legge in terra straniera, alzando in America il tasso della criminalità organizzata. Se noi ci sentiamo offesi quando all’estero veniamo considerati dei “mariuoli”, allora non dovremmo neanche considerare tutti i clandestini come dei criminali. Tanti, troppi interrogativi che attanagliano una nazione ormai in crisi di ideali e che appare una barca piena di falle che cerca disperatamente un porto sicuro.
di Nello Cassese