“Diamanti”, il quindicesimo film di Ferzan Ozpetek, è nelle sale dal 19 dicembre 2014 ed ha ricevuto un grande consenso di pubblico. Di genere drammatico, la storia è tutta al femminile. Trama: un regista, lo stesso Ozpetek, convoca le sue attrici preferite per fare un film sulle donne. Le osserva, le intervista e decide i ruoli facendoci viaggiare con le sue protagoniste negli anni settanta. La prestigiosa sartoria cinematografica Canova, che evoca la famosa sartoria Tirelli, atelier in cui furono confezionati abiti cinematografici per famosi registi, è guidata da due sorelle: Alberta (Luisa Ranieri) e Gabriella (Jasmine Trinca), affiancate nella sartoria da uno stuolo di donne di tutte le età che occupano diversi ruoli, dalla sarta alla costumista, passando per la cuoca interpretata meravigliosamente da Mara Venier, che lascia i panni della “zia Mara” per interpretare una sorta di “sora Lella”, addetta alla cucina ma anche capace di accogliere in modo materno e rassicurante le confidenze delle operaie e consigliarle grazie alla propria esperienza.
Le varie protagoniste, tutte attrici italiane, portano all’interno della sartoria i propri vissuti, i propri drammi, ed è proprio la sorellanza che si crea nella sartoria, una sorta di mutuo soccorso a dare corpo al film. Diamanti si concentra sull’impresa di finire a qualsiasi costo i costumi di un kolossal, grazie alla guida della costumista Bianca Vega, premio Oscar, interpretata da Vanessa Scalera. È la dedizione al lavoro, lo spirito di sacrificio di queste donne, la loro complicità a riuscire nell’impresa e mettere d’accordo tutti.
La dimensione metacinematografica è presente fin dall’inizio, molto intensi risultano i piani di ascolto, la regia e la sceneggiatura sono magistrali, non c’è una sbavatura, nulla è fuori posto. Lo spettatore viene immerso in questo mondo al femminile dove ogni protagonista ha una storia personale da raccontare, un dramma, una violenza domestica che coinvolge e ti avvolge in un mondo fatto di colori, costumi, scene e musiche.
Nella colonna sonora figurano tante canzoni che hanno fatto la storia della musica: Ozpetek attinge dal repertorio di Mina, inedita è la canzone Diamanti scritta da Giuliano Taviani e Carmelo Travia con la partecipazione di Giorgia sia come coautrice che come interprete.
Il ruolo maschile viene ribaltato rispetto ai soliti cliché, il maschio perde il ruolo patriarcale, si adegua alle richieste provocatorie femminili (Jeppi Cucciari docet). Luisa Ranieri e Jasmine Trinca danno prova di grande professionalità nel ruolo delle due sorelle proprietarie della sartoria, ciascuna col proprio diverso carattere, forgiate da una vita differente che però si vogliono un gran bene.
Vediamo il cast completo. Jasmine trinca e Luisa Ranieri sono le protagoniste. Gli altri interpreti, in ordine alfabetico: Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signori, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic, con Lorenzo Franzin, Antonio Iorio, Tony Morelli, Valerio Morigi, Dario Samac, Edoardo Stefanelli, Erik Tonelli.
Ferza Ozpetek è nato ad Istanbul il 3 febbraio 1959, regista e sceneggiatore, i suoi film raccontano storie di vita dove il diverso produce sgomento e talvolta spavento, perché stravolge la realtà preordinata svelandone le menzogne. Nel 2003 con “La finestra di fronte” ha ottenuto il David di Donatello per il miglior film e il nastro d’argento per il miglior soggetto. Tra i film più noti ricordiamo “Le fate ignoranti”, “Mine Vaganti”, “Napoli velata”, “Saturno contro” e molti altri (in totale quindici). In “Diamanti” Ozpetek scava nei ricordi della memoria quando negli anni settanta frequentava la sartoria Tirelli che si occupava di cucire abiti per il cinema e il teatro. Il regista ha dichiarato di essere stato affascinato da questo “santuario del bello” dove la creatività si declinava in laboriosità e ingegno. Ed infatti nell’attuale film viene gratificato e celebrato con grande rispetto il ruolo delle artigiane che con passione, dedizione e maestria quotidianamente cercano di accontentare i capricci delle dive.
