Ondata di offese per il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, reo di non aver chiuso le scuole per il maltempo. A denunciarlo è lo stesso primo cittadino: “Purtroppo in queste ore ho dovuto registrare una ondata di odio fatto da parte di decine di giovani del nostro territorio che mi accusano di non aver chiuso le scuole per il maltempo. Alcuni di questi vergognosi messaggi, che offendono me, ma anche la lingua italiana e rappresentano un segno del degrado dei nostri tempi“.
Il sindaco è stato infatti offeso soprattutto per il suo orientamento sessuale. Ignobili alcuni dei messaggi ricevuti: “Par a capocchia, spero che t sparan”, “ric***ione”, “fr***o”.
“Sono, perlopiù, minorenni non controllati dai genitori, che pensano di poter utilizzare i social network pensando di non essere puniti per i propri vergognosi comportamenti – ha aggiunto il sindaco – è nostro dovere dare, innanzitutto, un segnale di tipo educativo e, quindi, trasmetterò gli screenshot ai dirigenti scolastici del nostro territorio affinchè più facilmente possano identificare i propri alunni e far loro una lezione di educazione civica. I messaggi che violano la legge saranno trasmessi direttamente alle forze dell’ordine: è difficile che io denunci, ma stavolta si è passato il limite ed è necessario che siano contattati i genitori“.
“Se si riserva al primo cittadino un comportamento del genere – sottolinea Zinno – cosa si fa a un compagno o una compagna con cui ci si litiga? Io ho tutta l’esperienza per non curarmene, ma i ragazzi vittima di bullismo possono trovare scampo da tanta violenza? Diceva Umberto Eco che i social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. Ma qui non si tratta solo di imbecillità, ma di un fenomeno più preoccupante, che va contrastato con fermezza. Se non ci occupiamo di questi giovani, continueranno a pensare che la loro idea personale vale più di quella di un esperto e dove la sopraffazione e la violenza valgono più di un ragionamento“.
“C’è poi l’effetto branco – conclude il sindaco – scrivono uno dopo l’altro, pensano di essere più forti e che nessuno possa fare nulla contro di loro. Credono che scrivere sui social spersonalizzi i propri attacchi e questi li rende più cattivi. Contro questa deriva non possiamo restare in silenzio. Tutti noi dobbiamo lavorare, nelle famiglie, nelle scuole e nella società per spiegare ai ragazzi i valori della vita e della non violenza, altrimenti il futuro della società sarà sempre più buio e non certo per il maltempo“.