La crisi umanitaria di Gaza ha raggiunto picchi disumani. A cavallo delle vacanze di Natale, secondo i rapporti governativi e delle organizzazioni internazionali, almeno 8 bambini a Gaza hanno perso la vita a causa del freddo. La paura, ora, è che con l’arrivo dei “quaranta giorni invernali” e il perdurare della guerra e delle difficili condizioni umanitarie in cui vivono gli sfollati, il numero dei bambini morti di freddo possa addirittura aumentare. Dopo la morte di un neonato di solo un mese a causa di ipotermia, le Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione.
Timori condivisi anche da Unicef che ha calcolato come da inizio anno, in meno di due settimane, almeno 74 bambini sarebbero stati uccisi a causa della violenza incessante nella Striscia di Gaza. I bambini sarebbero stati uccisi in diversi episodi di massa, tra cui attacchi notturni a Gaza City, Khan Younis e Al Mawasi, teatro dell’attacco più recente che ha provocato 5 bambini uccisi. La continuativa mancanza di rifugi di base, combinata alle temperature invernali, rappresenta una grave minaccia per i bambini. Con più di 1 milione di bambini che vivono in tende di fortuna e molte famiglie sfollate negli ultimi 15 mesi, i bambini affrontano rischi estremi.
“Per i bambini di Gaza, il nuovo anno ha portato più morte e sofferenza a causa di attacchi, deprivazione e la crescente esposizione al freddo – ha dichiarato Catherine Russell, Direttore generale dell’UNICEF – Un cessate il fuoco è atteso da troppo tempo. Troppi bambini sono stati uccisi o hanno perso i propri cari nel tragico inizio del nuovo anno”.