La guerra civile siriana ha trovato, per ora e dopo anni, una conclusione. Dopo aver preso Aleppo, i ribelli hanno conquistato anche Damasco ed ora hanno il controllo del Paese. Nella notte tra sabato e domenica 8 dicembre, infatti, i ribelli hanno preso il controllo della città mentre il presidente Bashar al-Assad fuggiva in Russia ricevendo asilo politico da Mosca gli ha offerto. Cade il governo di Assad dopo 50 anni tra i festeggiamenti dei cittadini in strada. Resta in carica il primo ministro siriano che si è detto pronto a collaborare con la leadership che verrà scelta dal popolo puntando a prossime elezioni democratiche. Durante i festeggiamenti a Damasco la folla ha calpestato la statua abbattuta del padre di Bashar, Hafez al-Assad, governatore della Siria per quasi 30 anni dal 1971 fino al 2000. Imminenti le reazioni: soddisfatti UE e Israele, preoccupati i vertici iraniani che avevano sostenuto Assad assieme alla Russia. Defilati invece gli USA: il neo presidente Trump ha già preso le distanze affermando che la guerra in Siria “non è una battaglia americana”.