I Carabinieri della Tenenza di Ercolano, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, dopo aver dato esecuzione al decreto di fermo disposto dal Pubblico Ministero il 25 novembre scorso proprio ad Ercolano nei confronti di un 38enne, resosi irreperibile perchè gravemente indiziato di sfruttamento di manodopera illegale, omicidio volontario e fabbricazione di esplosivi e proprietario della palazzina in via Petacca dove era avvenuta l’esplosione costata la vita a tre giovani, hanno eseguito la custodia cautelare in carcere all’esito dell’udienza di convalida del GIP di Napoli.
Le indagini avevano attestato che all’interno della palazzina, senza alcuna autorizzazione, venivano fabbricati ordigni esplosivi improvvisati e fuochi di artificio in dispregio della normativa posta a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della incolumità pubblica. La deflagrazione aveva, come detto, provocato il decesso di due gemelle 26 anni e di un giovane ragazzo di nazionalità albanese di 18 anni che lavoravano presso il sito “in nero”. Le investigazioni condotte nell’immediatezza dai Carabinieri di Ercolano, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, attraverso un’articolata e serrata attività investigativa hanno consentito di acquisire i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato posti a fondamento del decreto di fermo. Il provvedimento eseguito – fanno sapere le forze dell’ordine – è tuttavia una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.