Un Giglio di Nola ispirato alla Casa Batllò di Barcellona. O, almeno, questa è l’aspirazione. L’idea è nata da Raffaele Donnarumma. “E’ nato tutto per gioco e curiosità – racconta – Qualche anno fa ho realizzato questo disegno allo scopo di coniugare la mia grande passione per Gaudí e l’amore per i Gigli. Cosi ho fatto una reinterpretazione di Casa Batllò, adattandola alle caratteristiche del nostro Giglio. Qualche mese fa è uscito un contest dedicato proprio a Gaudí a cui hanno partecipato migliaia di artisti, ed ho inviato anche il mio disegno. Una settimana fa mi è arrivata una mail che mi comunicava che la mia opera aveva passato le selezioni iniziali e doveva concorrere per i primi tre posti, oltre alla pubblicazione su di un libro d’arte. Con tanta gioia ho appreso la notizia – continua – e con tanto piacere ho letto la bellissima recensione del critico d’arte, che non conosce la Festa dei Gigli e che descrive appieno quello che volevo comunicare. Orgoglioso di poter far conoscere le nostre tradizioni anche all’estero“.
Così è descritta l’opera di Donnarumma: “Nella sua rappresentazione, Donnarumma decide di enfatizzare il carattere visionario di Casa Batllò attraverso una struttura che si sviluppa in verticale, evidenziando la straordinaria capacità di Gaudí di unire elementi architettonici e naturali. La lunga colonna centrale, che si erge come una torre organica, sembra richiamare un albero, con nodi, fiori e forme che ricordano la vita che pulsa e cresce. Questo richiamo alla natura è una delle caratteristiche principali del linguaggio architettonico di Gaudí, che Donnarumma riesce a trasmettere con efficacia, suggerendo un senso di continuità tra la costruzione umana e il mondo naturale. Le sezioni della struttura sono ricche di dettagli e colori vivaci che sembrano voler replicare l’effetto dinamico e luminoso dei mosaici di casa Batllò . L’opera è un tributo rispettoso ma originale al genio di Antoni Gaudí. Attraverso un’attenta combinazione di dettagli architettonici, simbolismi naturali e un uso vivido del colore, Donnarumma riesce a rappresentare Casa Batllò non solo come un edificio“.