Nella mattinata del 4 ottobre, personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di calunnia e corruzione in atti giudiziari, aggravati dalla finalità di aver agito per agevolare l’attività criminosa del clan Rega – Piacente, operativo nei territori di Brusciano, Marigliano e Mariglianella, in contrapposizione con il clan Palermo – Esposito.
Nello specifico, le indagini, condotte dagli operatori della Squadra Mobile di Napoli, del N.O.R. dei Carabinieri di Castello di Cisterna e del Commissariato di Acerra, hanno permesso di accertare che gli indagati, dietro promessa di una utilità economica, tra cui l’esonero dal pagamento di tangenti nei confronti del clan Rega-Piacente, avrebbero simulato a carico della persona offesa, che veniva poi arrestata, il suo coinvolgimento in un reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, fingendo diversi accessi presso un cantiere di Mariglianella per richiedere il pagamento di una tangente ed il ritiro della stessa. Tanto sarebbe stato realizzato al fine di indebolire il clan Palermo, di cui la persona offesa sarebbe stata uno dei pochi componenti ancora in libertà. Il provvedimento eseguito, tuttavia, resta una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.