Il 24 settembre 2024 è stato raggiunto in Italia il quorum delle 500mila firme per chiedere il referendum sulla cittadinanza. Il quesito depositato propone di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana. Una volta ottenuta la cittadinanza, quest’ultima sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. Il referendum, quindi, punta a modificare l’articolo 9 dell’attuale legge sulla cittadinanza 91/1992.
Il quesito recita: “Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole ‘adottato da cittadino italiano’ e ‘successivamente alla adozione’; nonchè la lettera f), recante la seguente disposizione: f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?“.
La normativa in vigore, attualmente, stabilisce che la cittadinanza italiana possa essere concessa al cittadino straniero legalmente residente nel territorio della Repubblica da almeno 10 anni. Il limite dei 5 anni, come richiesto dal referendum, era previsto dalla legislazione prima del 1992 ed è stabilito in diversi altri Stati Ue. Ai fini della concessione della cittadinanza, oltre alla residenza ininterrotta in Italia, inoltre, resterebbero invariati gli altri requisiti già stabiliti dalla normativa vigente e dalla giurisprudenza. Non cambierebbero quindi le richieste per la conoscenza della lingua italiana, il possesso di adeguate fonti economiche, l’idoneità professionale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica. In Italia si calcola che le persone in possesso di questi requisiti che potrebbero beneficiare direttamente o indirettamente dell’intervento proposto sono circa 2,5 milioni.