Nell’inferno di Saviano ci sono anche loro, i poliziotti del Commissariato di Nola che sono arrivati subito dopo i carabinieri e che si sono subito infilati sotto il solaio pericolante a scavare a mani nude. Assieme all’enorme macchina dei soccorsi che si è attivata hanno scavato sotto le macerie a mani nude individuando il punto dove si sentiva il lamento del bambino salvato in attesa dei Vigili del Fuoco. I soccorsi che sono stati attivati in emergenza hanno fatto sì che papà Antonio Zotto e il piccolo di 2 anni venissero salvati e portati alle ambulanze. Con i pantaloni strappati e le scarpe distrutte, gomito a gomito con i colleghi degli altri corpi militari e non, gli agenti del Commissariato hanno lavorato senza sosta assieme ai colleghi dei vari commissariati e agli altri militari per cercare di rendere meno grave il bilancio di quella che è ormai una tragedia che lascia senza parole. Ore di lavoro che hanno lasciato i soccorritori e gli agenti distrutti psicologicamente dopo “un lavoro atroce che ci ha colpiti, non abbiamo dormito, siamo andati dalla psicologa, è stato difficilissimo vedere i corpi senza vita, soprattutto quelli dei bimbi”. Attimi che restano impressi, un impegno che non passa inosservato, come ha sottolineato lo stesso sindaco Vincenzo Simonelli che ha ringraziato ufficialmente i soccorritori che “non si sono mai fermati”.
433
articolo precedente