Gennaro Sangiuliano si è dimesso dalla carica di Ministro della Cultura dopo il caso Boccia. Al suo posto, secondo il Corriere, arriva Alessandro Giuli, da due anni presidente della Fondazione Museo Maxxi. Le sue seconde dimissioni (le prime, a suo dire, erano state rifiutate dalla premier, ndr) sono ritenute “irrevocabili”. In una lettera, diffusa dal giornalista Enrico Mentana, si legge: “Dopo aver meditato a lungo, in giornate cariche di odio nei miei confronti da un certo sistema politico-mediatico, ho deciso di rassegnare le mie dimissioni in termini irrevocabili”.
Nella nota il ministro ringrazia la premier Giorgia Meloni per averlo difeso con decisione e per “aver respinto già una volta le dimissioni”. Sangiuliano, tuttavia, ora ritiene “necessario, per le istituzioni, rassegnare le dimissioni”.
Poi, l’analisi sul lavoro svolto: “Stiamo facendo grandi cose e sono fiero dei risultati raggiunti nelle politiche culturali in quasi due anni, a partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie e per aver incrementato il numero dei visitatori ai musei del 22% e gli incassi degli stessi con un +33%. Sono consapevole di essermi attirato molte inimicizie rivedendo il sistema dei contributi al mondo del Cinema. Questo lavoro non può essere macchiato da questioni di gossip”.
Infine, il progetto sul suo futuro: “Ho bisogno di stare ora accanto a mia moglie che amo, ho bisogno di tranquillità personale, ma soprattutto di aver mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura, che intendo presentare. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.