Gli studenti stranieri nelle scuole italiane sono troppi? La polemica è nata negli scorsi giorni quando una scuola di Pioltello, in Lombardia, ha comunicato di aver dato delle feste in occasione del Ramadan per rispettare le tradizioni anche degli studenti musulmani. Mentre il Presidente Mattarella ha accolto con piacere l’iniziativa, i ministri Valditara e Salvini hanno glissato: “Le scuole non possono decidere quali sono i giorni di festa, c’è un calendario scolastico regionale. Potremmo in futuro valutare un tetto massimo alla presenza nelle aule di studenti stranieri“.
La polemica è subito infuriata e il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è dovuto correre ai ripari chiarendo la sua posizione: “Il tasso di dispersione tra gli studenti immigrati è del 30,1%, mentre tra gli studenti italiani è del 9,8%. L’obiettivo principale è garantire a tutti gli studenti, italiani e stranieri, un effettivo diritto allo studio, distinguendo tra coloro che conoscono bene la lingua italiana e coloro che non la conoscono affatto. C’è una differenza tra gli studenti stranieri di prima e seconda generazione, la questione è complessa. Riguardo alle critiche sul mio lessico, la questione è una semplice boutade, l’importanza della chiarezza e della comprensione supera le formalità grammaticali“.