Indignazione, dolore, e protesta, ma anche tanta impotenza di fronte all’ennesima vittima innocente della terra dei fuochi. Un ragazzo di 20 anni, studente e campione di arti marziali, è morto l’altro ieri di cancro. La notizia ha fatto il giro del web sollevando un moto di indignazione collettiva. Che esprime la volontà popolare di dire basta. Basta ai ritardi, ai progetti incompiuti, e basta alle menzogne soprattutto.
La popolazione di Acerra esasperata da questo guardare impotente alla sua distruzione mentre altri che dovrebbero intervenire non intervengono , è scesa in piazza, con i lumini accesi tra le mani. Molte mamme si sono incatenate al recinto del Comune. Lanciando questo appello disperato e indignato: “ Basta! Il sindaco e il Consiglio comunale devono subito prendere provvedimenti concreti: non ce ne andremo da qui fino a quando non faranno qualcosa”
Dice il leader ambientalista, Alessandro Cannavacciuolo: “ Tre settimane fa la Corte d’Appello di Napoli ha dichiarato il disastro ambientale per il territorio di Acerra. Ma ancora non organizzano alcun consiglio comunale straordinario finalizzato a prendere provvedimenti seri e concreti sia sul fronte del disastro ambientale sia su quello dello stop alle industrie inquinanti”