E’ morto a 72 anni l’ex boss dei Casalesi, Carmine Schiavone. Il pentito casertano si trovava nella sua casa nel Lazio già da tempo, essendo uscito dal programma protezione testimoni. Pochi giorni fa era caduto dal tetto della sua abitazione mentre stava facendo dei lavoretti domestici; ricoverato in ospedale, è stato stroncato oggi da un infarto.
Uno dei maggiori boss del clan dei Casalesi nel casertano, Carmine Schiavone aveva cominciato a collaborare con la giustizia nel 1993, in particolare con le commissioni “Ecomafia”, istituite per sventrare i traffici illeciti di riifiuti tossici in Campania. Le dichiarazioni di Schiavone furono terribili; l’ex boss affermava con decisione che c’era un traffico di rifiuti tossici per 600-700 milioni di lire al mese che partiva dalla Germania ed arrivava nel casertano. Il territorio era stato così contaminato che, a detta dello stesso Schiavone, “nel giro di 20 anni sarebbero morti tutti”. Il traffico aveva coinvolto tutte le maggiori mafie della penisola, tra le quali spuntavano ‘ndrangheta, Sacra Corona Unita e Camorra. Grazie alle dichiarazioni di Schiavone vennero scoperti numerosissimi siti contaminati anche nell ‘Agro Nolano e si riuscì a dotare di robuste fondmaenta il processo “Spartacus”, che portò poi agli arresti di personalità importanti del clan, tra i quali Francesco “Sandokan” Schiavone, Michele Zagaria e Francesco Bidognetti.
Negli ultimi anni Carmine Schiavone era noto sopratutto ai media e ai social network per le sue interviste sulla “Terra dei Fuochi”. Famosissime sono diventati soprattutto i servizi sulla Terra dei Fuochi delle Iene con la collaborazione dell’ex boss.
di Nello Cassese