Sul lavoro può esserci il reato di violenza? Prima di tutto, chiariamo che la configurazione del reato di “maltrattamenti” riferito al luogo di lavoro (in special modo il mobbing, ndr), come delineato dall’articolo 572 del Codice penale, richiede che il mobbing assuma caratteristiche particolarmente invasive e personali, simili a quelle di una relazione familiare. Per esempio, un rapporto lavorativo tra un maestro d’arte e il suo apprendista, o tra un padrone di casa e un lavoratore domestico, può facilmente sviluppare dinamiche simili a quelle familiari. In questi casi, il lavoratore dipendente spesso si trova in una posizione di soggezione non solo professionale ma anche personale e emotiva, affidandosi completamente all’autorità del superiore. Negli ambienti di lavoro più grandi, il mobbing è solo un illecito civile e non dà luogo al reato di maltrattamenti. Per dimostrare il mobbing e ottenere il risarcimento del danno è necessaria la prova di un insieme di condotte che hanno lo scopo di isolare, emarginare e mortificare il dipendente. Diverse sentenze della Cassazione hanno sottolineato che non è sufficiente un generico rapporto di subordinazione per aversi il reato di maltrattamenti in ambito lavorativo. È necessario, infine, che ci sia un’assidua comunanza di vita e un affidamento significativo del sottoposto all’autorità del superiore.
Carolina Cassese
Giornalista Pubblicista, laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania. Ha una sua personale rubrica: "Il Diritto a portata di mano".