Mattia Faes suona come chi dipinge Graffiti: nel nuovo singolo prosegue la ricerca di un pop contaminato da arie folk e jazz, in equilibrio tra stimoli esterni e pulsioni interiori. Un mondo dove tutti gridano la propria opinione cercando di sovrastare la voce del vicino, è un mondo dominato da punti esclamativi; Mattia Faes è solito metterci il punto di domanda. Il brano nasce dall’infodemia, disagio dall’eccesso di informazioni, spesso in contrasto fra di loro: una foresta di imprecisioni e falsità. In Graffiti l’artista gratta via strati di slogan usati per anestetizzare il nostro pensiero critico e capisce che la chiave per invertire la rotta è da trovarsi dentro di sé.
Punto saldo nella produzione musicale di Mattia Faes è la coerenza: testo e musica sono allineati per un unico scopo, alimentandosi a vicenda. La strumentale è fedele all’impronta folk dell’artista, ma accoglie transizioni jazz che traghettano Graffiti verso un baroque pop molto contaminato. Il testo impegnato, profondo e a tratti cupo, va in contrasto con accordi di chitarra aperti e solari, spiazzando l’ascoltatore in più occasioni.
Graffiti ha una pasta diversa dai precedenti singoli di Mattia Faes: più incalzante nella sua composizione ritmica, si lascia ispirare dagli idoli che ne hanno accompagnato la crescita. Nella prima parte del brano, ad esempio, la batteria viene suonata con le dita, mentre in fase di mix basso e batteria suonano lateralmente, come nei pezzi dei Beatles anni ‘60. Mattia produce ogni sua canzone nel suo home studio e nonostante la frenesia imposta dall’industria discografica si prende il tempo per confezionare al meglio i suoni brani in modo professionale e sincero.
Graffiti è il nuovo singolo di Mattia Faes, un brano tra vintage e innovazione, uscito il 10 maggio 2024 e presentato in anteprima live in trio il 9 maggio all’Ostello Bello di Milano in via Medici 4.