Stato d’emergenza, esercito in strada e scontri a fuoco. L’Ecuador è sempre più nel caos, ormai il conto dei morti è salito a 13 morti e il bilancio degli arresti è di circa 70 arresti. E’ definitivamente scontro aperto tra il Governo e le bande di narcotrafficanti dopo l’evasione dal carcere di Adolfo Macías, noto come “Fito“, considerato il principale boss del narcotraffico del Paese e leader del gruppo criminale Los Choneros. La guerra tra criminali e militari ha portato il Paese nel disordine e il Presidente Daniel Noboa ha deciso di emanare un nuovo decreto con cui si attiva lo stato d’emergenza: immediato intervento dell’esercito in tutte le prigioni ecuadoriane, un coprifuoco notturno fra le 23 e le 5 del mattino e limitazioni alle libertà di riunione e movimento e alla privacy nelle comunicazioni. Anche se le fonti ufficiali non hanno ancora diramato bollettini completi, il numero delle vittime e degli assalti ad edifici civili è già alto. Il più eloquente, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, è quello avvenuto nella sede della tv TC Television, assaltata da un commando di terroristi armati poi arrestati. La situazione non sembra migliorare e, secondo il Governo, attualmente nel Paese ci sarebbero almeno 22 gruppi del crimine organizzato transnazionale, caratterizzati come “organizzazioni terroristiche e attori non statali belligeranti”. Lo stato di emergenza sarà attivo almeno per due mesi.
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