Fino a qualche anno fa Piazza Bellini era il cuore degli artisti da marciapiede, che solitari o in gruppo passeggiavano sovrappensiero, con aria contemplativa e rapita da quei luoghi dal richiamo culturale ricco di contaminazioni diverse che riuscivano a stare insieme, ognuno con la sua storia individuale presente, che amava incontrarsi con le illustri testimonianze del passato.
Giovani e meno giovani si incontravano nei caffè letterari, discutendo e divertendosi a bassa voce, un’umanità varia si incrociava in quei caffè: c’erano gli studenti universitari, gli allievi del Conservatorio di San Pietro a Majella a due passi dalla Piazza, i musicisti bohemien un po’ sballati che arrivavano salendo la via San Sebastiano, (la strada dei negozi musicali), gli aspiranti scrittori che arrivavano da Port’Alba, (la strada delle librerie), coloro che conducevano una vita “alternativa”,ossia autonoma dai modelli dominanti, come gli omosessuali che cercavano una discreta visibilità, e i tranquilli bevitori, che sorridevano seduti nei caffè, divertendosi e riscaldando il loro disincanto, illudendosi che la realtà potesse essere piacevolmente vivibile, semplicemente lasciandosi andare qualche volta a passeggiate amene nei giardinetti, dove sedersi, alzarsi per farsi un giro intorno, allungandosi fino a Costantinopoli, il piccolo boulevard culturale, con le sue librerie di antiquariato, le legatorie, le tante botteghe artigianali.
Immagini che non sono più .
Oggi Piazza Bellini è diventata un confusionario vociare di giovani rumorosi, che imbrattano ogni luogo, dai giardini, alla Piazza.
Dalla strada di San Sebastiano arrivano ormai fastidiosi suoni striduli e stonati che spaccano i timpani dei residenti che sempre più spesso chiedono tranquillità.
Tranquillità e decoro per Piazza Bellini, via San Sebastiano, Costantinopoli, Port’alba, dove intanto le librerie hanno tutte chiuso i battenti a causa della crisi.
A Costantinopoli, i pochi antiquari rimasti, pensano di andarsene, a causa dei rumori, dei giardini saccheggiati, delle strade piene di rifiuti. Anche i caffè letterari hanno perso la loro attrattiva, molti hanno chiuso, i pochi che resistono lo fanno solo per vendere qualcosa, ma nulla possono contro la concorrenza delle numerose friggitorie, paninoteche che in questi ultimi anni si sono insediate e che sono ormai il tratto distintivo di questo luogo fino a poco tempo fa tranquillo, non imbarbarito com’è oggi, da uno sfrenato consumismo materiale che si alimenta di patatine e grida vandaliche.
Chissà se oggi uno degli abituali frequentatori di Piazza Bellini, sa che il Conservatorio di San Pietro a Majella è considerato la scuola musicale più importante del mondo?